Aiuti alla filiera apistica, come attivarli

api

Aiuti alla filiera apistica: entro i primi di ottobre le procedure operative. Operative da ottobre le procedure per accedere ai fondi ministeriali a sostegno della filiera apistica, per un totale di 7,75 milioni di euro. “Per procedere alla presentazione delle domande – ricorda infatti Confagricoltura Piacenza – occorre ora attendere la pubblicazione da parte di Agea delle istruzioni operative, che avverrà entro 30 giorni dall‘avvenuta pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale (avvenuto l’8 settembre, ndr)”.

Confagricoltura Piacenza, ricorda inoltre che si tratta di una misura attesa da tempo e alla cui definizione si è particolarmente impegnata la Federazione Apicoltori Italiani (FAI). “Un lavoro durato mesi – sottolinea il presidente di FAI, Raffaele Cirone – con un’attenzione costante affinché gli incentivi fossero resi disponibili a tutti gli apicoltori, vale a dire ‘stanziali’ (con alveari in postazioni fisse) o ‘nomadi’ (con alveari destinati alla transumanza); un’azione organizzativa grazie alla quale abbiamo scongiurato il rischio di ingiustificata esclusione dagli aiuti per migliaia di aziende a rischio di chiusura”.

L’associazione dà atto ai competenti Uffici del Ministero di aver tenuto nella dovuta considerazione le richieste avanzate nell’interesse di tutti gli operatori del comparto apistico nazionale, che potrà così vedersi indennizzate, anche se solo in parte, le gravi perdite produttive registrate nel corso del 2021: anno in cui si erano dovute affrontare ingenti spese per l’alimentazione di soccorso agli alveari.

Gli interventi ammessi a contributo

Gli interventi ammissibili sono: sostegno delle forme associative di livello nazionale tra apicoltori e promozione della stipula di accordi professionali; incentivazione della pratica dell’impollinazione a mezzo di api; incentivazione della pratica dell’allevamento apistico e del nomadismo.

Per interventi di impollinazione si intendono le prestazioni rese dall’apicoltore che trasporta i propri alveari presso agricoltori che ne richiedono il servizio di impollinazione di colture arboree o erbacee, anche da seme, in pieno campo o in coltura protetta. Per quanto concerne l’attività di nomadismo, si intende l’allevamento apistico non stanziale che prevede lo spostamento degli alveari al fine di seguire le diverse fioriture che si succedono nel corso della stagione produttiva anche in funzione delle mutevoli condizioni climatiche e orografiche dei diversi territori.

“Potranno beneficiare dell’aiuto – ricorda ancora Confagricoltura Piacenza – gli apicoltori che alla data del 31 dicembre 2021 hanno regolarmente censito i propri alveari nella Banca Dati Nazionale dell’Apicoltura, titolari di partita IVA e iscritti nella categoria degli ‘apicoltori professionali’ che producono con finalità di commercializzazione”.

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