DL Aiuti, sbloccata la cessione del credito nei bonus edilizi

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Nelle Marche ancora alle prese con la tragedia dell’alluvione, la Cna accoglie favorevolmente l’approvazione del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115, provvedimento composto da 73 articoli suddivisi in otto capi. L’articolo 33-ter, introdotto al Senato, integra la disciplina dello sconto in fattura e della cessione dei crediti in materia edilizia, intervenendo sull’articolo 14 del decreto-legge Aiuti (n. 50 del 2022).

Quando c’è la responsabilità in solido di fornitore e concessionari

La responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari, nel caso di operazioni di cessione di agevolazioni indebitamente fruite, è limitata al caso di concorso nella violazione con dolo o colpa grave, ovvero qualora sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta, l’Agenzia delle entrate provvede al recupero dell’importo corrispondente alla detrazione non spettante nei confronti dei soggetti beneficiari ferma restando, in presenza di concorso nella violazione con dolo o colpa grave, anche la responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari. Si dispone, per i crediti oggetto di cessione o sconto in fattura sorti prima dell’introduzione degli obblighi di acquisizione dei visti, delle asseverazioni e delle attestazioni richiesti ex lege.

“Un passo in avanti l’emendamento al DL Aiuti bis per sbloccare la cessione dei crediti legati ai bonus edilizi che sta penalizzando decine di migliaia di imprese della filiera delle costruzioni – dichiara Giampiero Cardinali, presidente Cna Costruzioni Ancona – la Cna apprezza l’impegno e il lavoro del Parlamento per trovare una soluzione a una situazione molto difficile rispondendo così alle sollecitazioni della Confederazione”.

A giudizio della CNA il quadro normativo offre maggiore chiarezza e certezza, in particolare sul tema della responsabilità dei cessionari, perimetrandola ai casi di dolo o colpa grave. Pertanto CNA auspica che il sistema finanziario riprenda rapidamente gli acquisti dei crediti, anche quelli maturati prima dell’introduzione dell’obbligo di asseverazione e visti di conformità che sono ancora in carico alle imprese.

La nuova norma per sbloccare la cessione dei crediti legati ai bonus dell’edilizia richiede, inoltre, con urgenza una nuova circolare da parte dell’Agenzia delle Entrate che riveda profondamente il provvedimento emanato nel giugno scorso.

La nuova norma

In sostanza la definizione di colpa grave deve far riferimento ai comportamenti e non alla interpretazione di norme. Pertanto nella nuova circolare dovrebbero rimanere soltanto due criteri: assenza di documentazione o palese contraddittorietà rispetto al riscontro documentale prodotto; anomalie nelle condizioni economiche applicate in sede di cessione dei crediti.

Solo così la nuova norma approvata nel DL Aiuti bis potrà essere la risposta risolutiva al grave problema del blocco dei crediti che coinvolge decine di migliaia di imprese. Secondo uno studio elaborato a maggio da Cna ci sono 33mila imprese artigiane a rischio fallimento con la perdita di 150mila posti di lavoro nella filiera delle costruzioni a causa del blocco della cessione. La Cna stima che i crediti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non monetizzati attraverso una cessione ammontano a quasi 2,6 miliardi di euro.

Il Superbonus nelle Marche

I dati Enea della Regione Marche sul superbonus 110 per cento pubblicati il 31 agosto, indicano un totale degli investimenti ammessi a detrazione oltre 1 miliardo di euro (dato nazionale circa 43 miliardi).

Gli investimenti che hanno interessato i condomini sono stati 642 milioni di euro, quelli che hanno interessato gli edifici unifamiliari sono stati 270 milioni di euro e quelli che hanno interessato le unità immobiliari funzionalmente indipendenti sono stati 164 milioni di euro.

I cantieri aperti sono 5.524, di cui 1.285 condomini, 2.463 edifici unifamiliari e 1.776 unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

 

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