Così il Tar ha azzoppato il Calendario venatorio

caccia

Il Tar della Lombardia ha azzoppato il Calendario venatorio, accogliendo la sospensiva proposta nel ricorso presentato dalla Lac e rinviando al 1° ottobre la caccia a 14 specie. Con ordinanza n, 1056/2022 il presidente del Tar della Lombardia, Gabriele Nunziata, accoglie parzialmente il ricorso redatto dall’avvocato Claudio Linzola sospendendo dal 18 settembre (giorno dell’apertura della caccia) fino al 30 settembre il prelievo di Beccaccino, Frullino, Gallinella d’acqua, Folaga, Porciglione, Germano reale, Alzavola, Codone, Fischione, Mestolone, Marzaiola, Canapiglia, Tordo bottaccio e Beccaccia. E fissa a 20 capi il carniere per  la beccaccia.

In attesa della discussione sul merito del ricorso, fissata al 29 novembre 2022, praticamente l’inizio della caccia viene spostato al 1° ottobre, con poche eccezioni. La data secondo cui, a giudizio di Ispra, ormai da molti anni, si dovrebbe dare il via alla stagione venatoria, a differenza di poche specie: Colombaccio, Merlo, Cornacchie, Gazza e Ghiandaia.

Non sono dunque servite le limitazioni al Calendario venatorio previste dalla Regione Lombardia, dopo lo sto di due settimane decretato dal Tar un anno fa.

Questa volta, secondo il Tar, la Regione Lombardia non avrebbe tenuto conto del parere contrario di Ispra senza motivare adeguatamente le proprie scelte. Cosa che in realtà la Regione ha fatto, ma non nel decreto sul Calendario venatorio, bensì nella delibera per le disposizioni integrative. Nell’istruttorio, infatti, si evidenziava come il parere di Ispra non fornisse “studi, né dati sperimentali a sostegno della proposta di apertura generale della caccia programmata a tutte le specie ornitiche e di piccola selvaggina al 1 ottobre 2022, che dimostrino un effetto negativo sulle specie citate in caso di anticipo dell’apertura alla terza domenica di settembre, tanto quanto mancano nel parere riferimenti alla realtà territoriale della Lombardia e non sono individuate le specie non cacciabili sulle quali si verificherebbe il disturbo paventato. In via generale, si premette come i documenti europei “Key Concepts” e “Guida alla disciplina della caccia”, in precedenza citati, consentirebbero l’apertura della stagione venatoria in Italia e dunque in Lombardia, a molte specie già dalla fine di agosto, come avviene in altri Stati membri dell’UE e che, pertanto, la data di apertura alla terza domenica di settembre, stabilita dalla legge 157/92, è già marcatamente prudenziale rispetto a quanto potrebbe correttamente stabilirsi in attuazione e nel rispetto dei principi disposti dalla Direttiva 2009/147/CE”.

Valutazioni che però non sono riportate compiutamente nell’atto con cui si approva il Calendario venatorio. Per questo, il presidente del Tar chiede “un sacrificio minimo” ai cacciatori (lo spostamento di quasi due settimane) per evitare il “concreto pericolo di un danno grave e irreparabile all’ecosistema lombardo” che potrebbe generarsi consentendo l’apertura generale al 18 settembre come da Calendario.

Tribunali amministrativi, le diverse sentenze in Italia

Da qui anche le diverse valutazioni dei vari Tar rispetto agli scostamenti delle Regioni (tra cui le Marche dove il giudizio di merito è fissato per il 14 settembre; l’Umbria, con il giudizio di merito al 4 ottobre e quello sulla sospensiva anticipato al 20 settembre; l’Emilia Romagna, dove invece il ricorso degli ambientalisti è stato respinto; Sicilia, dove il Consiglio di giustizia amministrativa ha annullato lo stop del Tar sulla preapertura) dove le associazioni ambientaliste hanno fatto ricorso contro i Calendario venatori.

L’economia della caccia in Umbria e in Italia

Circa 62mila dei 750mila cacciatori italiani risiedono in Lombardia. Dove la caccia e il suo indotto contribuiscono al Pil per quasi 2 miliardi di euro (7,9 miliardi a livello nazionale). I cacciatori lombardi pagano circa 5,2 milioni di euro di tasse regionali e 10,7 milioni di tasse governative (che a livello nazionale ammontano rispettivamente a 138,5 milioni e 67,2 milioni di euro).

 

Exit mobile version