“È necessario – dichiara il presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia Gennaro Sicolo – procedere a un abbattimento selettivo e controllato dei cinghiali per riportare a livelli di sostenibilità ambientale la presenza di questi animali sul territorio. Ben venga, dunque, l’approvazione, come da noi richiesto, del disciplinare per la gestione della caccia di selezione al cinghiale, superando anche posizioni a dir poco anacronistiche del mondo dell’ambientalismo. E’ grave che alla tutela della vita umana e alla salvaguardia di colture, produzioni e posti di lavoro si anteponga un approccio ideologico e contrario a priori a qualsiasi metodo per fermare la proliferazione senza controllo dei cinghiali”.
Caccia in deroga allo storno
Il 3 agosto scorso, inoltre, la Giunta pugliese ha approvato la autorizzazione al prelievo in deroga dello storno nell’area “Piana olivetata litoranea tra le province di Bari e Brindisi”, e specificatamente nei comuni di Polignano a Mare, Castellana Grotte, Monopoli, Conversano, Alberobello, Locorotondo in provincia di Bari, e nei comuni di Fasano, Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, Villa Castelli, Francavilla Fontana, San Michele Salentino, Latiano, Carovigno, San Vito dei Normanni, Mesagne e Brindisi in provincia di Brindisi. E nell’area “Fascia pedegarganica della provincia di Foggia”, e specificamente nei comuni di Manfredonia, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Rignano Garganico, Apricena, Poggio Imperiale, Lesina, Sannicandro Garganico e Cagnano Varano in provincia di Foggia.
Riguardo lo storno, per gli agricoltori il prelievo in deroga sicuramente attenua il problema riducendo i danni alle coltivazioni agricole, sia olivicole che orticole, ma lo non risolve appieno, in quanto è necessario un impegno a livello europeo e nazionale affinché si modifichi la relativa norma comunitaria.
Le proposte di CIA Puglia
“Sia la approvazione della caccia in deroga allo storno che l’approvazione del disciplinare per la gestione della caccia di selezione al cinghiale in Puglia – spiega il vicepresidente vicario di CIA Puglia, Giannicola D’Amico – sono il frutto di un lavoro quotidiano che abbiamo svolto a livello sindacale ed anche nell’ambito del Comitato tecnico regionale faunistico venatorio, all’interno del quale abbiamo chiesto e sostenuto con forza entrambi i provvedimenti”.
CIA Puglia ribadisce le priorità in merito alla gestione della fauna selvatica e al pagamento dei danni provocati. Riformare radicalmente la legge 157/1992 e riconoscere risarcimenti veri e propri agli agricoltori danneggiati, superando il concetto di indennizzo attualmente in vigore. Si chiede poi di superare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti.
Cinghiali, sterilizzazione e filiera carni
Relativamente alla caccia di selezione al cinghiale, la CIA chiede ora di accelerare con tutti gli altri adempimenti, soprattutto da parte degli ATC, per dare corso al prelievo selettivo dei capi. L’associazione propone la sterilizzazione, che potrebbe servire a ridurre la presenza di esemplari in circolazione. E prevedere la eventuale realizzazione della filiera della carne di cinghiale, previa autorizzazione della filiera corta della carne con la macellazione delocalizzata.