Siccità, in Toscana a rischio 464 tesori della Toscana

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One tree in field

La siccità sta mettendo a rischio 464 tesori della tavola Made in Tuscany. A lanciare l’allarme in difesa della biodiversità è Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. Una regione seconda nella classifica nazionale delle produzioni realizzate seguendo regole tradizionali da almeno 25 anni. Una mappa dei sapori, della tradizione e della cultura della tavola Made in Tuscany che per quanto le tipologie vede nei primi tre posti del podio ortaggi e frutta (194), la squadra di pane, paste e dolci (121) ed il gruppo delle specialità a base di carne fresche ed insaccati (81), seguiti dai formaggi (34) ed altri prodotti di origine animale come il miele, propoli e pappa reale (11) ma non mancano i prodotti della pesca (10), bevande analcoliche, distillati, liquori e birre (8) ed infine olii e burro (3) e condimenti (2) in un viaggio del gusto che tocca anche gli angoli più diversi della regione.

Ma ora, dai testaroli della Lunigiana al pecorino delle balze Volterrane, dagli extravergini di qualità ai tanti prodotti vegetali della terra identitari di piccoli borghi e frazioni, fino ai pregiati mieli e ai prodotti a base di pasta. L’emergenza idrica minaccia anche le tipicità più rare. E, trattandosi di piccole produzioni con quantità ridotte – evidenzia Coldiretti – il rischio è che vengano letteralmente cancellate.

Con i pascoli arsi da sole e il grande caldo di queste settimane mucche e pecore producono meno latte. Il calo del raccolto di cereali antichi impatta sulla preparazione di pani e dolci tipici. Ma anche per alcune varietà di olio extravergine si attende con ansia la pioggia.

Specialità tradizionali

“Le specialità alimentari tradizionali, e così le produzioni a denominazione – spiega Filippi – hanno avuto sicuramente un ruolo decisivo nella promozione del territorio, nella crescita e nello sviluppo di piccole filiere agricole ed agroalimentari nella nostra regione. Molte località del nostro territorio, alcune delle quali remote, sono associate e conosciute per il prodotto che esprimono piuttosto che per altre ragioni. L’enogastronomia è tra le motivazioni più importanti nella scelta di un viaggio. I prodotti tipici sono lo spot più potente ed importante che il nostro territorio esprimere per naturale predisposizione”.

Le tipicità dei piccoli borghi

Non è infatti un caso che nei piccoli borghi – sottolinea Coldiretti Toscana – nasca il 92% delle produzioni tipiche secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche. Un patrimonio che spinge a tavola 1/3 della spesa turistica alla scoperta del nostro paese che è l’unico al mondo che può contare sui primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare.

L’agricoltura più green d’Europa

Alla base del successo dell’agroalimentare nazionale c’è un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa con – evidenzia Coldiretti Toscana – la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori a cui la Toscana contribuisce 230 mila ettari e poco meno di 7 mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute con la Toscana tra le cinque regioni più importanti a livello nazionale per valore della produzione, la terza per impatto economico per il settore vino e la prima per numero di DOP, IGP e SGT con 92 prodotti e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.

Biodiversità da salvare

Una biodiversità che deve essere salvata, perché elemento dell’identità storica e culturale del territorio, oltre che valore economico. Questo l’appello rivolto da Coldiretti Toscana.

 

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