Un focus sull’occupazione dell’Umbria da parte della camera di Commercio. La regione supera i livelli pre-pandemia.

I dati esaminati riferiscono un’economia regionale abbastanza in salute, che sta superando, e in molti casi l’ha anche superato, lo sconvolgimento del virus. Per Giorgio Mencaroni, il presidente della Camnera di Commercio, l’Umbria marca su base annua +2,75% con 6mila 934 addetti in più, un po’ meno della media nazionale (+3%), ma più del Nord. La provincia di Terni fa meglio di quella di Perugia, tra i comprensori in testa Amerino, Tuderte e Orvietano (che tuttavia accusa una flessione nell’ultimo trimestre), unico segno negativo nell’Eugubino – Alto Chiascio.
“Dati occupazionali buoni, a livello annuale come a livello congiunturale, sia per l’Italia che per l’Umbria – afferma Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria – Dimostrano la vitalità delle imprese e la mobilitazione per cogliere una fase di ripresa, trainata anche dalle prospettive del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr). Ma prima di cantare vittoria sarà bene attendere i dati dei prossimi trimestri, perché l’inflazione all’8%, la disarticolazione di non poche filiere produttive e di servizi, la relativa scarsità di materie prime che non consente a molte imprese di lavorare a pieno regime – tutti fattori che si sono aggravati da marzo con la guerra in Ucraina – indubbiamente stanno pesando molto sulle prospettive di crescita. Servono decisioni coraggiose, come il taglio del cuneo fiscale sulle retribuzioni. Oltre ovviamente a un rispetto puntuale del timing del Pnrr”.
L’occupazione delle imprese italiane nel primo trimestre 2022 per la prima volta ha superato i livelli pre-covid, proseguendo un’espansione degli addetti totali che nell’ultimo anno, tra il primo trimestre 2022 e lo stesso trimestre 2021, sono cresciuti del 3% (+533mila 390 addetti). E se il confronto su base annua è certamente condizionato dal fatto che nel primo trimestre 2021 era ancora forte la pandemia da Covid-19, il dato significativo è che la ripresa occupazionale si manifesta anche a livello congiunturale, ossia tra il primo trimestre 2022 e il trimestre precedente (+1,08%, che in concreto significa l’aumento di 196mila 737 addetti), quando la situazione della pandemia era sostanzialmente simile. In questo contesto anche l’Umbria, il primo trimestre 2022, ha superato i livelli occupazionale pre-covid (258.281 addetti totali contro i 255.050 del IV trimestre 2019, l’ultimo prima della pandemia) e su base annua mette a segno un incremento degli addetti del 2,76% (+6mila 934), mentre a livello congiunturale marca +0,94% (+2mila 406 addetti).
L’indagine prende in considerazione i dati aggiornati degli addetti delle imprese attive iscritte ai registri camerali italiani, gestiti dalle Camere di Commercio. A livello di singola regione, il numero degli addetti riguarda coloro che effettivamente lavorano nella regione, quindi comprendendo gli addetti delle unità locali facenti capo a imprese ubicate fuori regione, ed escludendo invece gli addetti delle unità locali fuori regione facenti capo ad imprese del territorio considerato. Ovviamente non si tratta di tutta l’occupazione (è escluso ad esempio il pubblico impiego), ma di quella – che è la gran parte di quella totale – che afferisce complessivamente al sistema delle imprese.

 

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