Trend Marche: la guerra fa calare i ricavi delle piccole imprese

Presentazione Trend Marche

Il conflitto che ormai da mesi insanguina l’Ucraina ha avuto un impatto economico sulle piccole imprese delle Marche. Se nel 2021 c’era stata una buona ripresa (+27,5 per cento), nel primo trimestre del 2022 c’è stato un calo dei ricavi del 2,3 per cento rispetto al trimestre precedente. Nell’area del cratere sismico la situazione è anche peggiore: -25,9 per cento.

Il manifatturiero, nei primi tre mesi dell’anno, ha avuto un calo del 18,7 per cento, le costruzioni del 7,5 per cento. I servizi hanno invece aumentato i ricavi del 13,9 per cento. I numeri sono di Trend Marche, rapporto sulla micro e piccola impresa di Cna e Confartigianato Marche, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo e con le università Politecnica delle Marche e ‘Carlo Bo’ di Urbino.

“Tanto più in questa fase sono fondamentali il dialogo e la collaborazione tra imprese, associazioni di categoria, mondo del credito e istituzioni. Come prima banca delle Marche Intesa Sanpaolo è impegnata a ridare forza alla ripartenza che si era evidenziata in regione nel 2021 proseguendo il lavoro già iniziato durante la pandemia su efficientamento energetico, digitalizzazione, valorizzazione del capitale umano e dei rapporti di filiera – ha sottolineato Vincenzo De Marino, direttore commerciale retail Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo – Abbiamo messo in campo misure finanziarie a sostegno delle imprese per supportare le esigenze legate all’aumento del costo dell’energia e delle materie prime e permettere loro di non frenare gli investimenti. E’ in corso una revisione delle politiche di approvvigionamento a favore di fornitori più vicini che può rappresentare un’opportunità di crescita importante per questo territorio, rendendo strategico il ruolo delle filiere. Nelle Marche, con il nostro Programma Sviluppo Filiere, abbiamo già favorito 21 accordi di filiera con altrettante aziende capofila e 350 aziende fornitrici”.

A presentare Trend Marche è stato Ilario Favaretto, università ‘Carlo Bo’ di Urbino, insieme a Gian Luca Gregori, rettore della Politecnica delle Marche.

“Se nel 2021 avevamo imboccato la via delle ripresa, tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di quest’anno – hanno commentato i presidenti di Cna Marche Paolo Silenzi e di Confartigianato Marche Emanuele Pepa – l’economia regionale ha subito una nuova frenata. I motivi? Innanzitutto le tensioni sui prezzi dell’energia e delle materie prime. E poi la ripresa dell’inflazione, che è arrivata a superare il 7 per cento, incidendo pesantemente sui consumi dei marchigiani. Infine le sanzioni alla Russia, che incidono profondamente non solo sui mercati globali ma anche sulle nostre produzioni locali. La carenza di materie prime provenienti da Russia e Ucraina ha colpito soprattutto i settori delle costruzioni, dei prodotti in metallo e degli alimentari. La moda è invece il comparto più esposto al blocco dell’export verso i due Paesi in guerra. Nel primo trimestre dell’anno le esportazioni di abbigliamento e calzature marchigiane verso la Russia sono diminuite dell’11,5 per cento, mentre sono crollate del 39,9 per cento quelle verso l’Ucraina. Il caro carburanti ha messo in ginocchio le imprese di trasporto e magazzinaggio mentre sono 791 le micro e piccole imprese manifatturiere di settori energivori, messe in difficoltà per l’aumento dei costi energetici”.

Le imprese artigiane delle Marche sono 42.186, un terzo del sistema produttivo regionale. Il numero delle imprese è in discesa da anni, negli ultimi tre mesi hanno cessato l’attività in 1.050 contro gli 808 avviamenti.

Nel 2021, sempre secondo il rapporto, le imprese della regione che hanno investito in innovazione e trasformazione digitale sono state il 69 per cento rispetto al 66,5 per cento dei quattro anni precedenti. Al 54,5 per cento dei nuovi assunti viene richiesta la competenza digitale; per il 34,3 per cento, invece, è necessario avere competenze per la gestione di soluzioni innovative (robotica e big data). Sono in aumento le start up innovative: sono 395, 44 in più del 2020.

“In due mesi – ha affermato il presidente della Regione Francesco Acquaroli – è cambiato tutto. L’aumento dei prezzi ha creato instabilità e le risorse europee, del Pnrr e per il sisma, non bastano più. E’ il momento di investire con forza nell’innovazione, nell’aggregazione tra filiere, digitalizzazione, formazione e competenze. Dobbiamo sostenere le piccole imprese ed il credito è destinato a fare la differenza”.

Il presidente dell’Istao Mario Baldassarri, per favorire investimenti a medio e lungo termine, ha invece proposto di lavorare “sull’emissione di strumenti finanziari come i bond di distretto e i minibond per le imprese, da parte di Istao, Regione e Confidi”.

Giovanni Foresti, direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, guarda al futuro: “Per l’economia marchigiana è attesa una crescita entro la fine del 2022, grazie al traino di turismo, costruzioni e filiera metalmeccanica. Nel primo trimestre di quest’anno l’export ha registrato un balzo del 40%, con un progresso del 29% rispetto allo stesso periodo del 2019. Si tratta di un risultato straordinario, spiegato solo in parte dall’aumento dei prezzi all’export e dall’exploit dei prodotti farmaceutici. Resta comunque un contesto economico estremamente complesso dove le imprese dovranno abituarsi a competere con prezzi delle commodity strutturalmente più elevati e, per mantenere una buona marginalità, dovranno puntare su qualità, digitale e mercati esteri. Dopo aver perso quote di mercato durante la crescita dei paesi emergenti, in particolare la Cina, le pmi marchigiane possono ora diventare fornitori affidabili e vicini ai capofiliera europei e italiani, garantendo elevati standard qualitativi e di sicurezza degli approvvigionamenti”.

Alla presentazione di Trend Marche hanno presenziato il prefetto di Ancona Darco Pellos, il direttore della Banca d’Italia delle Marche Gabriele Magrini Alunno, il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona colonnello Carlo Lecca, la vice dirigente del Commissariato di pubblica sicurezza di Osimo Agnese Marinelli, i consiglieri regionali Mirco Bilò e Carlo Ciccioli.

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