Il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro ha annunciato che per quanto riguarda la prossima campagna di raccolta per l’uva da tavola, in Puglia si prevede una qualità elevata con un prodotto buono e a tratti eccellente. Preoccupano tuttavia l’aumento dei costi di produzione e la diminuzione del prezzo all’ingrosso. “I costi rispetto al 2021 sono aumentati mediamente del 18,5%, mentre si prevede un prezzo all’ingrosso di circa un 15% in meno rispetto all’anno scorso. Questo porterà enormi difficoltà ai produttori i quali, in alcuni casi, potrebbero decidere di non vendemmiare”.
Sui costi di produzione hanno influito l’aumento dei carburanti agricoli, raddoppiati nel giro di un anno, e il rincaro fuori controllo di fertilizzanti e di concimi. Un aumento non assorbito dal mercato che invece impone tagli ai prezzi all’ingrosso. Dopo il settore industriale, l’agricoltura è quella che ha più risentito del rincaro dell’energia e degli altri input produttivi. Lo certifica il rapporto sull’economia diffuso dalla Banca d’Italia in questa settimana. Le difficoltà di approvvigionamento hanno comportato non solo un incremento dei prezzi ma anche una diminuzione della disponibilità di taluni input intermedi.
La crisi provocata dall’aumento dei costi di produzione in agricoltura riguarda tutti settori dell’agroalimentare pugliese. In particolare, nell’ortofrutta, specifica Lazzàro, “si prevede una buona qualità, vantaggio tuttavia smorzato dall’aumento dei prezzi di produzione. La stagione sembra promettere bene, con una buona produzione ed una buona qualità su tutta l’ortofrutta pugliese. In particolare, parlando ad esempio di ciliegie, anche se la varietà Ferrovia non sta esprimendo le grandi pezzature a cui siamo abituati, che sono quelle più apprezzate dal mercato, il prodotto è buono e sano e ci aspettiamo di poter allungare la stagione con prodotto pugliese fino a luglio, visto che è iniziata leggermente in ritardo”.