Copagri, pubblicato decreto Mipaaf sulle deroghe

È stato pubblicato il decreto Mipaaf che attua la decisione di esecuzione della Commissione UE 1875/2022. Il presidente della Copagri Franco Verrascina a tal proposito ha commentato che “finalmente sono operative le deroghe ai regolamenti comunitari sui pagamenti diretti della PAC, che consentono agli agricoltori di utilizzare per il pascolo, la fienagione o la coltivazione tutti i terreni lasciati a riposo, anche se dichiarati nella domanda unica 2022, ai fini della diversificazione colturale e della costituzione delle aree di interesse ecologico EFA”. Verrascina ha ricordato che le deroghe erano state concordate mesi fa, in considerazione del forte impatto sulla domanda e sull’offerta dei prodotti agricoli causato dalle gravi tensioni geopolitiche in atto. “Con l’entrata in vigore del decreto Mipaaf si deroga a talune condizioni necessarie a ottenere il pagamento di inverdimento, dando agli agricoltori la possibilità di utilizzare, per il pascolo, la fienagione o la coltivazione, i terreni lasciati a riposo, su cui viene inoltre consentito l’utilizzo di prodotti fitosanitari”.

“Con l’apertura delle aree di interesse ecologico EFA previste dalla PAC viene quindi eliminato l’obbligo di riposo permanente per il 5% delle superfici agricole UE e si dà ai produttori agricoli la possibilità di recuperare circa 9 milioni di ettari; per l’Italia tutto ciò si traduce nel recupero di oltre 200mila ettari di terreni a riposo, che potrebbero arrivare fino a circa 1 milione considerando anche i terreni incolti o abbandonati”, prosegue Verrascina, ad avviso del quale “tale rilevante disponibilità di terre dovrà servire a incrementare la produzione interna di mais, grano e soia, così da continuare a lavorare per massimizzare le produzioni e puntare con sempre maggiore decisione verso l’autonomia alimentare, contribuendo concretamente al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. Solo così si potrà contribuire a contrastare gli aumenti dei prezzi dei cereali, sui quali pesano evidenti e condannabili fenomeni speculativi, che al pari di quanto sta avvenendo per i costi dei carburanti hanno avviato una spirale di rincari ai danni dei produttori agricoli, sempre più stretti nella morsa tra gli aumenti dei costi produttivi e l’incremento delle tariffe energetiche, con ripercussioni anche sui consumatori”.

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