Emilia, ennesimo tentato furto ai depositi di gasolio

Nella notte tre il 30 e il 31 maggio è stato tentato un furto di gasolio agricolo nell’azienda Vignati Filippo in località Bré a Calendasco, dove poco tempo fa era stato rubato un satellitare. I delinquenti sono però stati disturbati e hanno deciso di ritirarsi dopo aver rotto i tappi di tenuta, ma l’episodio è solo l’ultimo di una lunga serie che peggiora ogni anno durante la campagna agraria. Confagricoltura Piacenza ha segnalato il problema, invitando gli agricoltori ad alzare la guardia e chiedendo che il comando politico alle forze dell’ordine dia gli strumenti a queste di potersi concentrare su una vigilanza attiva che funga anche da deterrente. La disponibilità e la collaborazione delle forze dell’ordine sul territorio è preziosa e apprezzata, ma altrettanto non si può sempre dire della politica che indirizza gli sforzi verso obiettivi sbagliati.

“Per lavorare abbiamo bisogno di duemila permessi e ci giostriamo tra intralci e divieti, mentre chi ci deruba agisce indisturbato” commenta amaramente Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza. “Prima i cinghiali che devastano le colture, poi i mezzi danneggiati e depredati della tecnologia, ora i furti di gasolio. I cittadini non ci vedono con favore perché non vogliono il rumore dei mezzi, peraltro regolarmente omologati, perché a loro avviso disturbano la viabilità. In particolare nella zona del fatto, le autorità tolgono anche la possibilità di usare l’indispensabile percorrenza degli argini. Sta diventando davvero inospitale lavorare, in questo momento di grande sforzo produttivo di cibo dovremmo ricevere gratitudine e solidarietà. Facciamo un appello affinché si attivi anche una vigilanza di comunità”.

Confagricoltura Piacenza coglie l’occasione per ricordare l’importanza, da parte delle aziende, di tutelarsi sottoscrivendo piani assicurativi adeguati. “Torniamo però a ribadire quanto già denunciato: mentre continuano a chiederci sacrifici, noi continuiamo a subire controlli puntuali di ogni genere, doverosi per legge per carità, ma alla fine per cosa e rispetto a quale rischio? In parallelo poi però non è puntuale la difesa delle aziende. Furti e danni sono reiterati, garantire la sicurezza in azienda dovrebbe essere prioritario. Quello denunciato è l’ennesimo episodio, a questo punto è a rischio la tenuta psicologia degli agricoltori e degli allevatori. Non vorrei – avverte Gasparini – che l’esasperazione portasse a qualche atto estremo e di ribellione, con il rischio di porci in una situazione di torto dopo i tanti danni subiti”.

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