Confagricoltura Rovigo: “agricoltura flagellata da pandemia, gelate e aviaria”

Pandemia, gelate e aviaria: una combinazione micidiale che ha reso il 2021 una delle annate più nefaste per gli agricoltori, in primis frutticoltori e gli allevatori. A fare il punto è stato il presidente di Confagricoltura Rovigo, Lauro Ballani, nell’assemblea annuale dei delegati svoltasi nella sede di piazza Duomo per l’approvazione del bilancio. Ballani ha sottolineato che i soci stanno aumentando e che il futuro del settore cerealicolo è roseo, perché il conflitto in Ucraina potrebbe portare a investire e produrre di più a livello locale. “Lo scorso anno il settore agricolo ha continuato a produrre nonostante la pandemia. Alcune crisi produttive hanno toccato il nostro settore: le gelate primaverili hanno azzerato la produzione frutticola di drupacee, actinidia e pero, indebolendo ulteriormente un settore già segnato dalla cimice asiatica. L’influenza aviaria, per gli allevamenti avicoli colpiti, ha portato a un fermo produttivo e il settore si sta riprendendo solo ora, dopo mesi contraddistinti da importanti problematiche economiche e sanitarie”.

Il 2022 è iniziato sotto il segno di due criticità altrettanto preoccupanti: la siccità e il conflitto in Ucraina. “Stiamo vivendo un’emergenza idrica che sta tenendo con il fiato sospeso agricoltori e istituzioni: si sta investendo con i Consorzi di bonifica per realizzare invasi di contenimento dell’acqua per renderla poi disponibile, ma per questa annata restano forti preoccupazioni. L’associazione sta cercando di offrire sostegno e assistenza ai soci e i risultati che ci fanno capire che stiamo andando nella direzione giusta. Siamo saliti a 2.350 associati, con un balzo in avanti di circa un centinaio di unità, grazie anche all’assorbimento dei contoterzisti e di Eurocoltivatori”.

Il presidente regionale di Confagricoltura Lodovico Giustiniani, ha ribadito l’importanza dell’associazione sindacale nel promuovere le istanze del mondo imprenditoriale agricolo, come ad esempio l’apertura al credito d’imposta “Industria 4.0”, puntando il dito contro la burocrazia che continua a rallentare lo sviluppo delle imprese. Il vicepresidente nazionale Giordano Emo Capodilista ha parlato del conflitto in Ucraina, ripercorrendo le difficoltà degli ultimi mesi dovute alla produzione e l’export di cereali e semi oleosi fortemente compromessi. “La globalizzazione ci ha fatto sentire più deboli e l’Europa si è dimostrata impreparata nel gestire una crisi così importante alle sue porte. È importante ritornare a produrre cereali ed è il momento di produrre per avere disponibilità alimentare in una corretta logica di sostenibilità ambientale ed economica”.

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