Giornata Mondiale della Biodiversità, il bilancio di Confagricoltura

Il 22 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, e per l’occasione il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha dichiarato che “l’Italia vanta un patrimonio unico di biodiversità e gli agricoltori, con il loro lavoro quotidiano, sono i principali garanti di questa immensa ricchezza”. In Italia oggi sono protetti oltre 3 milioni di ettari, il 10,5% della superficie nazionale, e tale sistema si integra alla Rete Natura 2000 che interessa una superficie totale di circa 6 milioni di ettari, il 19,3% del territorio nazionale.

Gli agricoltori contribuiscono alla conservazione della biodiversità, una ricchezza di straordinario valore culturale, prima ancora che economico. Circa il 21% della superficie agricola italiana è potenzialmente classificabile come area agricola ad alto valore naturalistico (AVN), in cui proliferano specie animali. Una vera e propria infrastruttura verde che, oltre a produrre cibo, fornisce numerosi servizi ecosistemici essenziali: la regolazione del ciclo delle acque, la difesa idrogeologica, il sequestro del carbonio, la tutela del suolo e del paesaggio, il miglioramento della connessione con le aree naturali protette.

“Gestire il patrimonio naturale significa tutelarlo in modo lungimirante, e soprattutto concreto” sottolinea Giansanti. “Servono politiche agricole italiane ed europee che favoriscano pratiche sostenibili e compatibili con la tutela della biodiversità, ma che garantiscano al tempo stesso una stabilità di mercato e una equa remunerazione agli agricoltori e a tutti gli attori della filiera. In questo ci possono aiutare la ricerca e l’innovazione tecnologica applicate ad un’agricoltura moderna e competitiva, che migliori le performance e valorizzi l’ambiente e il paesaggio, in primis preservando le risorse naturali”.

Sono oltre 700mila le aziende agricole italiane che garantiscono, con il loro lavoro quotidiano, la tutela del patrimonio boschivo e delle biodiversità colturali. Innovazione e ricerca sono temi d’interesse per Confagricoltura, che in questi anni ha investito molto con iniziative e progetti, anche sul piano della formazione. “Attraverso le attività agricole e forestali, che gestiscono quasi il 60% del territorio italiano si potrebbero recuperare in modo strategico molte aree del nostro Paese, non solo per evitare di sottrarre terreni coltivabili all’agricoltura e aumentare zone verdi, ma anche per migliorare l’aspetto dei luoghi dal punto di vista paesaggistico e la qualità della vita, a beneficio delle generazioni presenti e future”.

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