Nasce “Vigneto Toscana”, il nuovo soggetto associativo di Coldiretti

Ecco “Vigneto Toscana”, il nuovo soggetto associativo di Coldiretti Toscana che si occuperà di progetti di sviluppo delle produzioni vitivinicole territoriali, certificate o meno. Il CdA della nuova associazione è composto da un imprenditore vitivinicolo per ogni provincia toscana, secondo un principio di collegialità che è stato al centro dell’assemblea del 13 maggio al The Lodge di Firenze. Al primo consiglio direttivo, presidiato dal Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi, hanno partecipato come relatori esterni tra gli altri il Presidente della Consulta Vino di Coldiretti Francesco Ferreri, il dirigente della Regione Toscana Gennaro Giliberti; la direttrice del Consorzio Vino Chianti Classico Carlotta Gori.

Il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi sarà anche presidente di Vigneto Toscana: “la presenza di un imprenditore vitivinicolo per ciascuna provincia è un pilastro dello statuto, un segnale forte ed incontrovertibile della filosofia di questo nuovo soggetto. Coldiretti vuole offrire uno strumento alle grandi produzioni e alle piccole etichette per conoscersi e promuoversi. L’obiettivo è programmare azioni e trovare soluzioni per i problemi che affliggono il settore. Non ci contrapponiamo al lavoro importante, strategico, indispensabile dei Consorzi di Tutela ma li affianchiamo”.

Coldiretti ha presentato il rapporto sulla guerra in cantina, secondo cui i costi di produzione sono aumentati mediamente del 35% pesando sui bilanci delle imprese per circa 100 milioni di euro con una incidenza maggiore per i vitigni situati in terreni marginali. Secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea, gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6.886 euro. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%.

“Ma i prezzi degli ordini cambiano ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l’acquisto di macchinari in acciaio, diffusi nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua Coldiretti Toscana – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%”.

Per Filippi il settore è uscito meglio di altri dalla lunga emergenza sanitaria, ma sta subendo drasticamente le conseguenze del conflitto sui costi di produzione delle aziende. “A preoccuparci sono le prospettive del conflitto sul medio-lungo periodo destinato a penalizzare le esportazioni non solo verso i paesi direttamente coinvolti come Russia e Ucraina, ma dell’intera area”. In Toscana si contano 12.700 aziende di viticoltura, con superficie media di 4,7 ettari e 52 DOP. I principali vitigni iscritti all’albo sono Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon.

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