Arrivano trentotto milioni di euro a sostegno dei distretti produttivi siciliani. Assegnazione a tempo di record dei fondi dello Stato. Pronti i bandi per le graduatorie.

Dovranno presentare una proposta progettuale credibile: per Consorzi, le società consortili, le cooperative e le reti di impresa, collocati all’interno dei distretti produttivi sarà possibile accedere a trentotto milioni di euro di finanziamenti del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-27

«Siamo stati velocissimi, anzi i più veloci nell’affrontare l’iter per l’assegnazione dei contributi – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano – L’assessorato a breve, pubblicherà altri tre bandi, rispettivamente, per nuove imprese, investimenti PMI e acceleratori di innovazione».

A beneficiare dei contributi Cluster per una dotazione di oltre 38 milioni (di cui 35 milioni a valere su FSC 2021-27 e 3,6 milioni dei fondi Poc 2014-20)
«L’intervento finanziario sarà diretto a migliorare l’efficienza produttiva e gestionale, oltre che la logistica nelle imprese dei cluster produttivi e ad incrementare, nel sistema delle piccole e medie imprese, la capacità di penetrazione all’estero anche attraverso incisive azioni di marketing e dotazioni digitali – spiega l’assessore – segno della massima attenzione che il governo Musumeci presta allo sviluppo delle imprese dei 24 distretti produttivi dell’isola».

Il contributo erogato sarà a fondo perduto pari al 90 per cento del costo totale ammissibile del programma di spesa. La proposta imprenditoriale deve contenere gli obiettivi delle attività previste, il programma di spesa, le ricadute di sviluppo sulle imprese aderenti al distretto, un cronoprogramma con l’indicazione dei mesi necessari per la conclusione del programma di spesa, le modalità di realizzazione e gestione, oltre al piano economico-finanziario.

Obiettivo dei programmi di spesa cluster è rafforzare la cooperazione tra imprese, realizzare iniziative di promozione e commercializzazione dei prodotti, con azioni di marketing e creazione di marchi, concentrare l’offerta in una logica di filiera per ridurre i costi di produzione, garantire la tracciabilità dei prodotti e aumentare il livello qualitativo delle produzioni, introdurre competenze specialistiche. Sono ammessi programmi di spesa che vanno da 200 mila a 1,8 milioni di euro, che interessano investimenti per la cooperazione e la governance partecipativa tra e imprese del distretto (infrastrutture digitali, modelli di business e cluster), investimenti per piattaforme logistiche e servizi specialistici, marketing e azioni commerciali, e per attività di internazionalizzazione.
Questi i distretti produttivi siciliani:
Distretto delle Ceramiche made in Sicily (Palermo)
Distretto del marmo di Sicilia a Custonaci (Tp)
Distretto del vino di Sicilia e quello Dolce Sicilia (Palermo)
Distretto del Dolce Sicilia (Palermo)
Distretto olio extravergine di oliva siciliano Castelvetrano (Tp)
Distretto olive da tavola siciliane Castelvetrano (Tp)
Distretto laniero siciliano a Cammarata (Ag)
Distretto Luxury hospitality (Palermo)
Distretto Sicilia 5.0 (Catania)
Distretto Sicily Valley (Catania)
Distretto Agrumi di Sicilia (Catania)
Distretto del Ficodindia di Sicilia (San Michele di Ganzaria)
Distretto della pietra lavica (Belpasso)
Distretto Meccatronica (Palermo)
Moda Mythos (Palermo)
Distretto nautico del Mediterraneo (Mazara del Vallo)
Distretto Pesca e Crescita Blu (Mazara del Vallo)
Distretto orticolo sud-est Sicilia (Ragusa)
Distretto Lattiero Caseario (Ragusa)
Distretto Ecodomus (Licata)
Distretto Frutta secca di Sicilia (Mazzarino)
Distretto Filiera delle Carni (Messina)
Distretto ortofrutticolo di qualità (Siracusa)
Distretto Sicilia: Terre del Florovivaismo (Messina)

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