Michele Bernetti presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini

Michele Bernetti, titolare della cantina Umani Ronchi, è il nuovo presidente dell’IMT – Istituto marchigiano di tutela vini, importante consorzio che conta 556 aziende e rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento. Bernetti, che succede a Antonio Centocanti, è stato eletto all’unanimità dal CdA del consorzio e sarà affiancato dai vicepresidenti Doriano Marchetti ed Antonio Centocanti di Cantine Belisario. Le nomine sono state annunciate durante l’edizione 2022 di Vinitaly.

Il neo presidente ha chiarito le priorità del suo mandato, a partire dalla tutela delle Dop attraverso le fascette di Stato, che già hanno portato a buoni risultati per il Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica. “Altro obiettivo istituzionale è quello della promozione: le Marche sono una regione in grado di esprimere una qualità spesso ancora poco valorizzata. Inoltre cercheremo di portare a termine i tanti programmi promozionali che abbiamo dovuto interrompere durante la pandemia. L’aspetto però più importante, trasversale a tutte le 16 Doc dell’area, è legato all’incremento del valore del prodotto e della redistribuzione lungo la filiera produttiva”. L’ultimo tema è legato alla revisione di alcuni disciplinari nati ormai anni fa, a partire da quello del Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica. Si punta ad adeguarli alle tendenze di mercato attuali”.

Alberto Mazzoni, direttore di IMT, ha dato il benvenuto al nuovo presidente Bernetti e ha detto di esser certo “di poter avviare una collaborazione costruttiva atta alla valorizzazione e alla promozione delle denominazioni tutelate dal consorzio e del nostro territorio. Il cambio al vertice segue un inizio di anno sprint per i bianchi simbolo dei vini marchigiani. Secondo l’analisi di Imt sui contrassegni di Stato rilasciati da Valoritalia, il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Verdicchio di Matelica chiudono il primo trimestre 2022 con un incremento delle consegne delle fascette di Stato per le bottiglie pronte alla vendita rispettivamente del 10,3% e del 24,1% sul pari periodo dello scorso anno. Una crescita significativa che riporta le due denominazioni ai livelli pre-Covid del 2019.

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