Coalvi: razza bovina piemontese, aumento prezzi grave difficoltà

Razza bovina piemontese

È una situazione difficilissima quella che stanno affrontando gli allevatori piemontesi, che si trovano di fronte a un incontrollato e improvviso aumento dei prezzi delle materie prime. Una crescita dei costi che minaccia ancor più seriamente chi lavora per garantire la massima qualità.

“A seguito del calcolo del costo di produzione che avevamo fatto poco più di un anno fa si stavano raggiungendo timidi segnali di miglioramento nei bilanci delle nostre aziende”, spiega Luca Grangetto, vicepresidente del Coalvi, il Consorzio di Tutela della razza bovina piemontese. “Ora invece ci troviamo di fronte a una nuova grande difficoltà, quella dell’aumento dei prezzi delle materie prime”.

Gli aumenti dei prezzi dei cereali hanno infatti avuto un altissimo impatto su quegli allevamenti che ancora non sono del tutto autosufficienti in termini di approvvigionamenti di foraggio. Parallelamente è aumentato anche il prezzo del carburante, contribuendo a creare una situazione difficile da sostenere per i piccoli allevatori d’eccellenza.

“Gli allevatori piemontesi stanno facendo tutto il possibile per mantenere alto il livello qualitativo che merita la razza bovina piemontese – prosegue Grangetto – Come Coalvi non chiediamo assistenzialismo, né promesse, ma sottolineiamo l’urgenza di azioni concrete, interventi strutturali che permettano agli allevatori di fare i necessari investimenti per continuare a crescere e a garantire un prodotto d’eccellenza che va tutelato”.

“Se non ci saranno dei cambiamenti, la realtà è che molte aziende saranno destinate a chiudere, e a rimetterci sarà la qualità collettiva”, conclude Grangetto.

Trentacinque anni di esperienza, quasi trecento punti vendita in tutta Italia, 1400 allevamenti e circa 20mila bovini etichettati ogni anno: questi sono i numeri del Coalvi, il Consorzio di Tutela della razza bovina piemontese. Nato in provincia di Cuneo nel 1984, il Coalvi ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare la pregiata carne di fassone di razza piemontese, controllandola in ogni fase della sua filiera produttiva: dagli allevatori ai consumatori, passando per tutti gli operatori del settore (macellerie, ristoranti, distributori, ecc).

Già marchio di qualità con Decreto ministeriale del 1988, il Coalvi è il primo organismo in Italia ad aver messo a punto un disciplinare di etichettatura volontaria sviluppato esclusivamente per la razza piemontese, approvato nel 2000 dal ministero delle Politiche Agricole (IT007ET). La sua attività di tutela e garanzia, negli anni, ha fatto sì che il marchio Coalvi venisse percepito come segno distintivo della carne di eccellenza, ma anche della grande qualità delle attività commerciali che la propongono ai consumatori. Il risultato è che oggi il marchio Coalvi è sinonimo di origine italiana, rispetto per la tradizione, trasparenza e rispetto per l’ambiente.

Non a caso, la carne di fassone di razza piemontese certificata dal Consorzio di Tutela e marchiata Coalvi deriva esclusivamente da animali nati, allevati e macellati in Italia.

Grazie anche all’ausilio di tecnologie all’avanguardia, la carne etichettata dal Coalvi viene tracciata dagli allevamenti, ai quali il consorzio fornisce assistenza tecnica, fino al consumatore finale. In aggiunta il Coalvi è in grado di assistere i clienti nell’acquisto di mezzene, di quarti o di singoli tagli anatomici confezionati sottovuoto, nelle piccole forniture e nelle operazioni di disossatura. Coalvi vuol dire cultura, tradizione, ambiente e paesaggi plasmati e conservati dalla presenza della razza piemontese. L’impegno del Coalvi è questo: valorizzare un prodotto e il mondo ad esso intimamente collegato.

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