Peste suina, Confagricoltura Piacenza: “copiamo Repubblica Ceca”

La Peste Suina Africana continua a preoccupare allevatori e addetti ai lavori in tutta Italia.
Il 21 marzo 2022 la Polizia Provinciale di Piacenza ha emanato una determina riguardo il piano regionale quinquennale per controllare i cinghiali. In questo documento si stabilisce che il Piano di controllo deve essere attuato dagli stessi agenti di Polizia Locale provinciale, i quali a loro volta possono avvalersi di alcuni soggetti individuati nel provvedimento.

Il provvedimento non convince del tutto Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza, il quale ha detto che “si continua ad emanare norme che sulla carta ammettono gli interventi ma all’atto pratico contengono subdolamente una serie di vincoli che, di fatto, ne decretano l’inefficacia. Gli agricoltori non seminano più il mais perché non riescono comunque a raccoglierlo, devastato dalle continue incursioni degli ungulati. Gli esiti delle azioni di caccia e selezione sono insignificanti, così come gli indennizzi, spesso inadeguati”.

Le istituzioni rappresentative chiedono un intervento radicale, un piano di depopolamento. Intanto è stato individuato il commissario straordinario per il contrasto alla diffusione dell’epidemia di peste suina africana: Angelo Ferrari, che però non ha ancora i pieni poteri né la necessaria autonomia di spesa. Se in Italia si fa fatica, in Europa c’è già chi ha risolto definitivamente il problema: la Repubblica Ceca è riuscita ad eradicare la Psa coinvolgendo i cacciatori e applicando misure chiare. Confagricoltura Piacenza chiede che si copi quel piano immediatamente.

Nella nazione di Praga, la prima carcassa è stata rinvenuta il 21 giugno 2017, cinque giorni dopo è stata definita la zona infetta, imposto il divieto di caccia ed è iniziata la ricerca attiva delle carcasse. In due settimane è stata definita un’area a caccia intensiva che circondava tutta la zona infetta, in cui sono stati abbattuti più di 22mila cinghiali, ad agosto 2017 è iniziato il trappolaggio, a marzo 2018 sono state recuperate le ultime carcasse nella zona infetta. Nell’aprile 2019 il Paese è stato dichiarato libero dalla PSA.

“In Italia dobbiamo riuscire a fare altrettanto – propone Parmigiani – e smetterla col dire che la situazione è sotto controllo. Mentre gli allevamenti suinicoli sono sotto scacco con una spada di Damocle che è da un lato sanitaria, dall’altra commerciale, gli agricoltori vedono i raccolti devastati e le persone sono sempre meno sicure a causa di branchi di cinghiali che provocano incidenti, invadono parchi o, come è successo a Roma, si presentano persino all’ingresso delle scuole”.

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