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L’agricoltura italiana guarda con grande apprensione allo sviluppo della crisi in Ucraina: mancano grano e seli oleosi. <

di Marcello Guerrieri
11/03/2022
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Le difficoltà sono evidenti: manca il grano, il girasole e moltissimo altro. E l’economia agricola dell’Italia è andata in sofferenza. Lo ha sottolineato Massimiliano Giansanti, coordinatore di Agrinsieme – che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – intervenendo all’odierna riunione del Tavolo grano, svoltasi al Mipaaf alla presenza del sottosegretario alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio.

“Questa drammatica situazione – ha sottolineato Giansanti – è però anche il risultato di scelte strategiche sbagliate fatte nel passato, che hanno lasciato gli imprenditori agricoli quasi totalmente esposti alle dinamiche di mercato; diventa quindi fondamentale pianificare l’immediato e iniziare a ragionare sul futuro dell’intera agricoltura italiana, a partire dai seminativi”.

Giansanti ha poi ricordato che a giorni si inizierà a seminare mais, soia e girasole, e l’agricoltura non può permettersi di perdere queste tre colture perché significherebbe ricorrere ancora di più ad approvvigionamenti esteri. L’Italia, a differenza di altri Paesi come ad esempio la Francia, non sa quante scorte ha a disposizione; serve uno strumento per valutare e avere contezza di queste scorte.

“Guardando all’orizzonte comunitario – ha detto il coordinatore di Agrinsieme – riteniamo che debba temporaneamente essere sospesa l’adozione della nuova Pac, così come l’obbligo del greening; allo stesso modo si renderebbe necessaria una proroga dell’attuazione della strategia Farm to Fork, rivedendola alla luce della situazione odierna”.

Vanno poi riviste – secondo il Coordinamento – le norme che vincolano o limitano la possibilità produttiva dei campi; basti pensare che oggi in Italia, tra EFA e altro, abbiamo ben 1 milione di ettari che non vengono coltivati e che si potrebbero recuperare e mettere a regime.

“In questo contesto si inseriscono gli aumenti dei costi, con particolare riferimento a quelli dell’energia – ha sottolineato ancora Giansanti – che vanno calmierati con appositi interventi dell’esecutivo per garantire un’adeguata produzione di cereali e semi oleosi. Sul gasolio, in particolare, serve una rivisitazione delle aliquote delle accise”.

Altro punto importante, per Agrinsieme, è la ricerca: serve una ripresa su varietà riprodotte in Italia con brevetto italiano, perché ad oggi ci approvvigioniamo dalle multinazionali. Sementi come girasole, mais e soia sono frutto della ricerca di altri Paesi.

“Serve una valutazione approfondita, infine, – ha concluso Giansanti – sulla questione fertilizzanti e sulle zone vulnerabili a nitrati. Anche qui è necessaria la sospensione temporanea in ragione dell’eccezionalità della situazione”.

Tags: AgrinsiemeGiansantiUcraina
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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