Il problema è grande ed interessa praticamente tutte le regioni italiane: la gestione della direttiva Bolkestein, un nome arcigno di un provvedimento che vorrebbe disciplinare tramite una gara l’affitto di pezzi di costa. L’assessore Castelli invita i comuni ad attendere la definizione a livello nazionale della questione; ricorda inoltre che “le recenti sentenze del Consiglio di Stato hanno fissato la data di scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2024, in attesa di un riordino legislativo statale della materia. Sentenze sulle quali pendono ricorsi in Corte costituzionale e in Corte di cassazione”. La durata delle concessioni demaniali turistico ricreative coinvolge aspetti che rientrano nell’ambito della tutela della concorrenza, come più volte ribadito dalla stessa Corte costituzionale. L’assessore evidenzia, quindi, che “nessuna competenza, neppure residuale o meramente attuativa, spetta alle Regioni e, a maggiore ragione, ai Comuni”. Inoltre “il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 ha previsto una delega al Governo per provvedere alla mappatura dei beni pubblici” e delle relative concessioni. Castelli ha chiesto ai comuni marchigiani di astenersi dall’emanazione dei bandi, “a fronte della necessità di una legge nazionale di riordino. Provvedere a rinnovi autonomi sarebbe non solo inopportuno, ma anche dannoso, potendo creare disparità che potrebbero dare corso a contenziosi giudiziari e a un’inutile spesa pubblica”.
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