In Toscana tante aziende “in rosa”

Oggi è l’8 marzo e per le donne la Toscana si conferma un territorio amico. La regione è in testa alla classifica per imprese agrituristiche al femminile con 1.734, pari al 20% del totale. A seguire l’Umbria con il 7,6% e la Lombardia con 7,4%. Nel 2021 le imprese “rosa” in Toscana sono ben 12.291, quasi un terzo ma in calo dello 0,7% rispetto all’anno precedente a causa del rallentamento della pandemia. DI questo si è parlato durante il convegno “L’agricoltura è già donna. Storie, strategie ed economia circolare” che si è tenuta all’Innovation Center della Fondazione CRF a Firenze.

All’iniziativa hanno preso parte Coldiretti Toscana, Donne Impresa Coldiretti, Roberto Nocentini presidente Coldiretti Firenze Prato, Cecilia Del Re assessore all’urbanistica, ambiente e turismo di Firenze, Giuseppe Salvini della Camera di Commercio di Firenze, il dirigente Artea Stefano Segati, Floriana Fanizza responsabile Donne Impresa Coldiretti, Maria Chiara Zaganelli direttore ISMEA, il sindaco di Lucignano Roberta Casini, Elena Bertini responsabile Donne Impresa Toscana, la vice presidente della Toscana Stefania Saccardi, Fabrizio Filippi presidente di Coldiretti Toscana.

Bertini ha detto che “le imprese femminili hanno dimostrato, insieme ad una straordinaria capacità di spingere la multifunzionalità verso orizzonti ancora inesplorati, di sperimentare di nuovi modelli di gestione dell’attività basati sulla valorizzazione degli scarti delle lavorazioni. Guidano la transizione ecologica nelle campagne, consapevoli dei cambiamenti climatici in corso e sono tra le più attive nel campo del biologico e dell’accoglienza”.

Le aziende “rosa” sono sostenibili e proiettate nel futuro come quella di Elena Giannini, che distilla le foglie di eucalipto per trasformare gli scarti in preziosi olii essenziali. Dal marrone di Caprese Michelandelo nasce la linea di bio-cosmetica di Mariateresa Baroni dell’azienda agricola Villa di Castro, con creme per viso e corpo. La frutta di “Alta Mater” di Martina Pagnini viene prodotta usando pochissima acqua: mele, susine e pesche non vengono buttate via ma essiccate e vendute come energy-snack naturale. Non si butta via niente nemmeno all’azienda Felice Curcetti nel pratese, dove Silvia dal 2011 ormai produce, oltre ai sott’oli che commercializza nei mercati di Campagna Amica, la celebre “Giardiniera salva spreco di Montemurlo”. Gli ortaggi a fine mercato utilizzati per la giardiniera provengono anche delle aziende agricole confinanti.

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