Federturismo: guerra in Ucraina affossa il comparto

Marina Lalli, Federturismo

Marina Lalli, amministratore unico delle Terme di Margherita di Savoia  ed attualmente vice presidente vicario della delegazione Bari-Bat di Confindustria nonché vice presidente di Federterme, è il nuovo presidente di Federturismo Confindustria. L?Assemblea l?ha eletta all?unanimità per il quadriennio 2020-2024 in una riunione svoltasi, oggi, in presenza al CNEL. Nel ringraziare Gianfranco Battisti, la presidente Lalli ha dichiarato: "Sono orgogliosa e grata di essere stata nominata alla guida della Federazione, una nomina importante, che arriva in un momento storico difficile da governare in cui la strada per la ripresa del turismo italiano è sicuramente in  salita. Ma proprio per questo una sfida ancora più motivante per far recuperare  al settore la forza che merita. La pandemia ha messo in luce la fragilità del paese e in ginocchio il nostro settore: dobbiamo riprendere da qui per avviare i processi urgenti e a lungo rinviati. Il turismo è un settore decisivo dell'economia italiana che in questo momento è in grave sofferenza, va quindi aiutato con interventi immediati partendo dalla sburocratizzazione e semplificazione. Tra le altre priorità ci sono: digitale, formazione e  infrastrutture". L'Assemblea, su proposta della presidente, ha nominato Vice Presidenti: Maria Carmela Colaiacovo (Vice Presidente dell'Associazione Italiana Confindustria Alberghi); Stefano Fiori (Amministratore unico del Gruppo Univers Srl); Valeria Ghezzi (Presidente di Anef ); Renzo Iorio (Amministratore delegato Nugo S.p.A. Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) e Gianluca Scavo (Amministratore delegato della Holding AIM Group International S.p.A).  

“Seppur consapevoli della drammaticità del momento storico che stiamo affrontando sia da un punto di vista umanitario che economico, gli sviluppi del conflitto russo ucraino – dichiara la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli – stanno facendo lievitare ulteriormente i prezzi dell’energia con il rischio di generare ripercussioni disastrose sulle aziende turistiche già provate dalla pandemia e di compromettere la produzione del nostro Paese”.

Il costo del gas era già insostenibile nel mese di gennaio con le imprese costrette a pagare bollette triplicate per consentire agli alberghi di rimanere aperti e ai cannoni di innevare le piste delle nostre montagne.

Gli aumenti dei costi dell’energia sono stati compensati solo in minima parte dal provvedimento del Governo e la distribuzione degli oneri di sistema penalizza le imprese più piccole che sono costrette a pagare l’energia 4 volte di più rispetto ad una di grandi dimensioni.

A ciò si aggiunga che la guerra, con la comprensibile chiusura dello spazio aereo ai voli russi, ha bloccato l’arrivo dei turisti russi che solo nel 2019 in Italia sono stati 1, 7 milioni e sta scoraggiando i viaggi a lunga percorrenza di cinesi e americani.

“Sarebbe quindi opportuno – conclude Lalli – di fronte ad una tale situazione emergenziale, che si intervenisse con importanti misure economiche a sostegno di un settore già fortemente provato e che con i prezzi alle stelle e i consumi bloccati rischia di affossare” .

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