Via ad un cambio di passo per attirare imprese nuove in Umbria. La Cna ritiene che il Pnrr sia lo strumento decisivo.

E’ il tempo di sfruttare tutti gli incentivi che sono sul tavolo del Governo e delle Regioni. Per la Cna dell’Umbria si deve agire per attirare il mondo imprenditoriale nella Regione, perché irrobustiscano i sistemi produttivi locali.
Roberto Giannangeli, direttore di CNA Umbria, rivolge un invito alla presidente della giunta regionale, Donatella Tesei, a margine della presentazione dei dati contenuti nella ricerca sui fondi del Pnrr commissionata al centro studi Sintesi.
“Finora gli enti locali, a partire dalla Regione, hanno svolto un ottimo lavoro, grazie al quale risultano già allocati nel nostro territorio 800milioni di euro di cui, oltre all’ente regionale, beneficeranno anche dodici comuni con più di 15imila abitanti. Ora c’è bisogno di un ulteriore sforzo per sostenere anche i progetti dei Comuni più piccoli, ma soprattutto per dar vita a progetti condivisi il cui obiettivo sia far crescere le imprese locali e che possano essere finanziati grazie al piano nazionale di ripresa e resilienza. Perciò riteniamo indispensabile che la Regione avvii al più presto un confronto costruttivo sul Pnrr anche con le imprese. Il rischio, altrimenti, è che solo alcuni campioni possano beneficiare di sostegni importanti per lo sviluppo, con l’esclusione del grosso del sistema delle imprese.”
“I progetti già finanziati nell’ambito di bandi emanati dai vari ministeri hanno portato in Umbria l’1,6% dei 49miliardi di euro del Pnrr già attribuiti a livello territoriale – dichiara Alberto Cestari, ricercatore di Sintesi -. In particolare, degli 800milioni di euro destinati all’Umbria, oltre 300 sono andati a progetti relativi alla Transizione verde ed ecologica. Alle Infrastrutture invece sono andati 165milioni di euro, mentre poco più di 38milioni finanzieranno progetti relativi l’Istruzione e la ricerca, in modo particolare il rafforzamento e l’ampliamento degli asili nido e delle scuole d’infanzia. Altri 173milioni sono stati stanziati per progetti di inclusione e coesione. Infine oltre 106 milioni sono finalizzati a progetti di rafforzamento delle strutture ospedaliere.”
“Essendo stata recentemente finanziata con 7,4milioni di euro la costituzione di un pool di esperti che fungerà da supporto alle amministrazioni locali nella messa a punto di nuove progettualità – aggiunge Giannangeli – a breve vi saranno le condizioni necessarie per sostenere nell’approccio al Pnrr anche i Comuni più piccoli. In questo quadro però, a nostro avviso, manca ancora la definizione di un percorso per facilitare la partecipazione delle d’imprese, soprattutto di quelle più piccole, ai bandi ministeriali.”
“La seconda parte della ricerca – afferma Cestari – fornisce anche la fotografia del sistema delle imprese della regione, concentrandosi in particolare sulle prospettive per il primo semestre 2022.
Per quanto riguarda le proiezioni, due su tre (59,4%) si aspettano di tornare agli stessi volumi di capacità produttiva pre-pandemia entro il primo semestre dell’anno. Per il 9% delle aziende umbre la prospettiva è di ottenere una crescita importante nel corso del 2022, mentre il 31,5% di esse non prevede ancora di recuperare il terreno perso a causa del Covid. Inoltre, emerge che le imprese nel 2022 sono intenzionate a investire soprattutto per la formazione del capitale umano, per la sostenibilità aziendale e il risparmio energetico. Per quanto riguarda le aspettative sul Pnrr, ritengono fondamentali soprattutto i sostegni ai processi di digitalizzazione riconducibili essenzialmente al nuovo piano di transizione 4.0, mentre attualmente c’è una percezione di marginalità per le altre misure. “
“Considerato, quindi, da un lato quanto di buono è già stato fatto e dall’altro quelle che sono le necessità e le aspettative delle imprese, riteniamo strategico aprire un confronto regionale per la definizione di obiettivi condivisi – dichiara il direttore regionale della CNA -. Le opportunità per le imprese potrebbero essere tante, dai contratti di sviluppo per qualificare e potenziare le principali filiere produttive umbre, alle comunità energetiche da costituire all’interno delle maggiori aree industriali della regione oltre che nei quartieri delle città, fino alla formazione professionale considerata come vera e nuova filiera strategica per la crescita dimensionale delle imprese. L’avvio di un confronto sul Pnrr costituirebbe una cornice all’interno della quale collocare anche la nuova programmazione dei fondi strutturali 2021/2027: un tema già affrontato più volte nei mesi scorsi dalle associazioni delle imprese, ma che va ripreso al più presto, visto che a breve dovranno essere adottati i nuovi piani operativi regionali sui fondi Fesr e FS Plus. Per questo confidiamo che la Regione colga al più presto il nostro grido d’aiuto. Ora – conclude Giannangeli – è il momento di fare veramente sistema se vogliamo costruire le condizioni affinché tutte le imprese abbiamo l’opportunità di crescere e, insieme ad esse, anche l’occupazione e il PIL dell’Umbria.”

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