Vertenza Simet, la Faisa Cisal esprime preoccupazione

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Non è un buon momento per il settore dell’autotrasporto calabrese. Attualmente ci sono 117 posti di lavoro a rischio nelle società di trasporto cosentine Simet, Intersaj e Consorzio Autolinee, come denuncia l’associazione sindacale Faisa Cisal per bocca del segretario di Cosenza Francesco Bruno e del componente dell’esecutivo Faisa Cisal Calabria Francesco Antonio Sibio. L’organo di rappresentanza è stato ascoltato da terza e quarta commissione consiliare ma la situazione sembra essere grave: in assenza di contromisure efficaci, le procedure di licenziamento diverranno effettive a conclusione dell’iter della L. 223/91, spiega il sindacato.

“117 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro e la possibilità di condurre una vita dignitosa, provvedendo ai bisogni delle rispettive famiglie, perlopiù monoreddito”. Viene poi espresso rammarico per l’assenza della sezione regionale “Anav”, rappresentata da Bernardo Dino Romano, e si ribadisce la contrarietà ai licenziamenti, una spada di Damocle pendente sulla testa di decine di lavoratori. Per Faisa Cisal bisogna cercare soluzioni ad hoc per scongiurare la procedura che aggraverebbe ulteriormente la disoccupazione, il più endemico dei problemi della regione. Bisogna coinvolgere le imprese interessate e i lavoratori nello svolgimento di servizi integrativi nell’ambito del Trasporto pubblico locale.

Intanto si avvicina il giorno della verità, il settantacinquesimo dall’avvio delle procedure di licenziamento collettivo, termine per la relativa conclusione. Cosa accadrà allora? La sigla sindacale non è sicura e vorrebbe conoscere al più presto la posizione di Simet e Confindustria. Si auspica che la Regione Calabria faccia ricorso a politiche attive del lavoro, di sostegno per imprese e lavoratori con Fondi reperibili nel proprio bilancio. “Attendiamo fiduciosi di conoscere gli sviluppi generati dall’odierna audizione, tenutasi grazie alla Consigliera regionale Luciana De Francesco che ringraziamo”. Ora le famiglie e il sindacato aspettano la risposta delle istituzioni.

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