Valore delle aziende umbre: cosa è successo nel 2020

Per capire il valore di un’azienda una volta era sufficiente guardare il fatturato. Oggi non vale più questa regola; anche nelle aziende di piccole dimensioni, è più affascinante e complesso misurare il valore. Coinvolge idee, progetti, governance, organizzazione. Un’impresa che crea valore, oggi, attrae consensi, ottiene finanziamenti, può fare progetti di sviluppo e innescare circoli virtuosi per il territorio, gratificare anche dal punto di vista finanziario i suoi proprietari. Bisogna analizzare insomma molti fattori, come spiega nel dettaglio Andrea Cardoni, dell’Università di Perugia, per Aur.

L’Ebitda è un margine ricavabile dal Conto economico dell’impresa, che dipende dal suo posizionamento strategico, e che approssima in una certa misura i flussi di cassa che l’impresa sa generare. La Posizione finanziaria netta (Pfn) è la posizione che l’azienda ha nei confronti del sistema bancario e finanziario. Si ricava dallo Stato patrimoniale, dove ci sono tutte le liquidità e attività finanziarie presso banche e intermediari finanziari, nonché i debiti contratti in varie forme verso gli stessi soggetti. L’azienda è prestatrice netta quando prevalgono i saldi attivi, prenditrice netta quando prevalgono i debiti. Il Moltiplicatore (o Multiplo) è un parametro dato dalle quotazioni o dalle operazioni di acquisizione sul mercato. È un valore che premia la solidità strategica dell’azienda e le prospettive del settore. Per aziende attrattive, questo valore può arrivare a 10, per quelle più fragili difficilmente va oltre il 5.

Da queste definizioni nasce la formula utilizzata solitamente per inquadrare il valore di un’azienda. Che vale per il flusso di cassa potenziale che riesce a produrre, moltiplicato per N volte, in base alla solidità strategica e all’attrattività del settore. Si deve considerare poi la Pfn, che riduce il valore se i debiti superano le attività, o lo aumenta se avviene il contrario.

Andiamo ora a vedere cosa è successo all’economia umbra nel 2020. Il professore di Perugia utilizza la ricerca della società Imprenditore Smart nel contesto del Premio Best Value Award in Umbria. Sono state considerate le 2.522 società di capitale umbre con i bilanci disponibili del 2019 e del 2020, e applicato un numero multiplo medio pari a 7 in entrambi gli anni. Complessivamente, nel 2020, c’è stato un forte calo di valore delle aziende umbre. La misura del decremento è stata piuttosto severa, molto più della riduzione dei fatturati, tanto da dimezzare il valore totale (-51%).

Il 32 per cento delle aziende è comunque riuscita ad aumentare il valore, non riuscendo però a controbilanciare il decremento subito dall’altro 68 per cento. La ricerca ha analizzato le 525 aziende che nel 2019 valevano più di 5 milioni di euro, raggruppandole in quattro classi di valore ed evidenziando quelle che nel 2020 hanno realizzato migliori performance.

I settori in cui operano le dodici aziende più performanti sono piuttosto vari, con una forte incidenza del commercio, soprattutto nelle classi di valore più alte. In questo incide una tendenza anticiclica del comparto della grande distribuzione e una generale positività della PFN in questo tipo di aziende. Per il resto, vi sono aziende dell’impiantistica, dei servizi, della chimica e del manifatturiero, con variazioni più accentuate soprattutto nelle prime classi. Al crescere del valore, infatti, tali variazioni tendono a stabilizzarsi. Ne derivano i seguenti spunti di riflessione:

Sul piano macro-economico sarà molto interessante analizzare le performance del 2021. Se l’Italia ha chiuso l’anno con un + 6,5% di Pil molto confortante, cosa sarà successo al valore delle aziende umbre? L’impatto della crescita sull’EBITDA e la PFN delle singole aziende umbre sarà tale da recuperare il valore perso nel 2020? La risposta, che si spera affermativa, non è affatto scontata;
Sul piano micro-economico ogni singola azienda può sapere sin da subito, con una semplice chiusura della contabilità, se questo recupero è avvenuto e a che livello si posizionano l’EBITDA e la PFN. Parlando con gli imprenditori si riscontra spesso una perfetta conoscenza del fatturato, ma una minore chiarezza di questi due numeri. Oltre che determinare il valore dell’azienda, EBITDA e PFN misurano anche la sua sostenibilità finanziaria, tema oggi estremamente rilevante in relazione agli accresciuti livelli di indebitamento post pandemia. Andando oltre il fatturato, questi due numeri vanno pertanto continuamente misurati, controllati e pianificati;
A proposito di pianificazione, una serie di riforme sul lato bancario (nuovi criteri per la concessione del credito) e normativo (nuovo codice della crisi di impresa) renderanno sempre più importante la cosiddetta visione anticipatoria (forward looking), e dunque la capacità dell’azienda di lavorare per raggiungere certi obiettivi prefissati di PFN ed EBITDA. Dalla ricerca si intuisce quanto sia importante assicurare stabilità a quei parametri, magari pianificando una “crescita garbata dell’EBITDA”, per usare la felice espressione di un noto imprenditore umbro, famoso in tutto il mondo, che nel dialogare con i mercati finanziari ha connotato con il suo tratto di originale eleganza quell’obiettivo strategico che combina perfettamente la creazione del valore con l’identità dell’azienda. Non possiamo dimenticarci che dietro l’EBITDA, e il valore, c’è sempre l’anima di un imprenditore.

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