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Un incentivo per l’inclusione sociale. La Regione Sicilia stanzia due milioni di euro per percorsi di legalità e cultura.

di Marcello Guerrieri
04/02/2022
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Un problema grave quello dei giovani che non lavorano e non studiano, quelli che i giornali chiamano Neet. Problema che qualche volta sfocia anche nella mancanza di legalità e cultura. Due milioni di euro sono il primo passo del governo Musumeci nei confronti dei giovani siciliani ma anche quelli che risiedono sull’isola pur appartenenti a minoranze di qualsiasi tipo.
È stata pubblicata la graduatoria definitiva relativa all’Avviso “No more Neet”, a valere sui fondi Pon Legalità 2014-2020, che permetterà, nei prossimi mesi, di avviare progetti formativi rivolti a giovani tra i 14 e i 25 anni, residenti o domiciliati in Sicilia e in situazione di disagio socio-economico, con rilevanti ritardi formativi o rischi di devianza, prevedendo anche l’ammissione di soggetti stranieri o appartenenti a minoranze etniche, religiose o linguistiche.

«Con questo Avviso abbiamo voluto rendere protagonista il mondo dell’associazionismo, mettendo le sue virtuose esperienze sul territorio a disposizione delle scuole e delle università siciliane – spiega l’assessore regionale all’Istruzione e della Formazione professionale, Roberto Lagalla – Il progetto prevede lo svolgimento di attività educative laboratoriali, condivise tra associazionismo e istruzione e finalizzate al recupero dei ritardi scolastici ed alla maturazione di corretti stili di vita, ispirati a principi di legalità e inclusione. L’obiettivo è quello di colmare il gap educativo che caratterizza, in Sicilia, larghi strati della popolazione giovanile, soprattutto in aree territoriali a maggiore deprivazione economica e sociale, con l’auspicio di accrescerne il livello delle competenze e di superare i ritardi che tengono la nostra regione ancora lontana dal raggiungimento dei valori medi, italiani ed europei, relativi ai tassi di dispersione scolastica e di disoccupazione giovanile. Alla luce degli ulteriori disagi causati dalla pandemia, il progetto rappresenta, oggi ancora di più, una opportunità per il nostro territorio e per tanti giovani in questo momento sfiduciati perché non occupati o non coinvolti in processi di formazione».

Hanno presentato istanza di partecipazione organismi del terzo settore, diocesi, parrocchie e, in generale, il mondo dell’associazionismo, in partenariato con scuole superiori, istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) e università di tutte le province siciliane. Ad ogni progetto è assegnato un finanziamento massimo di circa 60 mila euro per l’avvio di attività formative che coinvolgeranno, per ciascuna azione, fino a un massimo di 25 allievi.

La provincia che ha presentato il maggior numero di progetti, 17, è quella di Palermo, seguita da Messina, con cinque proposte progettuali, da Agrigento, Catania e Ragusa con quattro. Parteciperanno anche alcune associazioni del Siracusano, con due progetti approvati, e saranno rappresentate anche le province di Enna, Trapani e Caltanissetta con un solo progetto.
Le proposte approvate riguardano, nel complesso, attività di sensibilizzazione sociale finalizzate a orientare i giovani a una cultura che favorisca lo sviluppo della legalità, della parità di genere e dei corretti stili di vita, il rispetto dell’ambiente e il superamento di ogni forma di illegalità, discriminazione e violenza, ovvero percorsi di educazione alla lettura, alla musica, al teatro, alle arti, allo sport e alla conoscenza consapevole dei diritti umani, anche finalizzati all’inclusione sociale. Saranno realizzati laboratori di alfabetizzazione e di valorizzazione delle diverse abilità individuali, iniziative seminariali per la cittadinanza attiva e l’orientamento al lavoro, nonché attività seminariali in tema di legalità e lotta alle mafie e alla criminalità organizzata.

 

Tags: LagallaMusumeciNeetSicilia
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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