CO2 trasformata in fertilizzante: ecco la transizione energetica

La green economy fa passi da gigante grazie alla ricerca e a investimenti ingenti. Tra le scoperte che potrebbero rivoluzionare il prossimo futuro c’è l’articolo scientifico di Maria A. Barrufet, Elena M. Castell-Perez e Rosana G. Moreira dove si parla di produrre fertilizzanti per le coltivazioni in serra utilizzando nientemeno che il gas di scarico dei mezzi a motore. Il concetto è catturare la CO2 presente nei gas di scarico, condensarla in contenitori appositi e infine utilizzarla per la concimazione in serra, per ottenere fiori e ortaggi con facilità.

La notizia ha fatto scalpore perché rappresenterebbe un passo decisivo verso la transizione energetica: verrebbero abbattute le emissioni di CO2 che sono il 25% delle emissioni globali di gas serra e contemporaneamente calerebbero i costi per i vivaisti, da sempre alle prese con il reperimento di anidride carbonica indispensabile per la fotosintesi e la produttività delle piante. Inoltre, come viene spiegato da Italiafruit.net, una volta che questo gas è all’interno della serra è opportuno arieggiarla con conseguenti problemi di controllo della temperatura. Con la nuova tecnologia questi inconvenienti non ci saranno e le aziende potranno far fronte ai rincari delle materie prime.

Ma come funziona il nuovo sistema? I motori a scoppio hanno un’efficienza media del 30% e nel restante 70% si trova un 30% di energia termica che viene dispersa nell’ambiente attraverso i gas di scarico: ogni anno una singola automobile emette 4,6 tonnellate di CO2 e 21.000 litri di acqua. La CO2 verrà catturata, condensata e stoccata in capsule non appena sarà uscita dal motore. Secondo gli scienziati questo dispositivo sarà disponibile entro un decennio e sarà una svolta a livello globale per l’ambiente e l’economia circolare.

Attualmente devono ancora essere progettati i filtri dei gas di scarico per separare CO2, azoto e acqua nonché i sistemi di stoccaggio, le cosiddette cartucce in cui l’anidride andrà stoccata. Una volta completata, la tecnologia rivoluzionerà la green economy e darà una mano a ripulire l’aria.

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