Allerona resta uno dei Borghi più belli d’Italia

Arriva un altro riconoscimento per Allerona: la prestigiosa associazione dei “Borghi più belli d’Italia” ha riconfermato il paese umbro nel club dei migliori di cui fa parte dal settembre 2016. Sono passati oltre cinque anni da quando Allerona ricevette la bandiera dei borghi e tra le istituzioni del comune in provincia di Terni non c’è alcuna voglia di abbandonare il prestigioso consesso. In estate il dottor Claudio Bacellieri, rappresentante del comitato scientifico dell’Associazione, vi si era recato per una visita di ispezione dove aveva apprezzato i vicoli e gli scorci del paese.

In particolare, ad aver attirato l’ammirazione è stato il legame tra il microsistema urbano storico e l’ambiente naturale circostante, così come sancito nell’art. 2 della carta di qualità che i borghi devono osservare. Bene anche la promozione turistica e l’adeguata segnaletica turistica. L’amministrazione comunale ha espresso soddisfazione e apprezzamento per la riconferma, frutto dell’impegno costante profuso in questi anni per migliorare gli standard di qualità.

Allerona ha una storia millenaria a cominciare dall’antico vicus romano di Lerona, probabilmente distrutto durante le incursioni barbariche. All’incirca all’anno 1000 risale il nuovo castello gravitante nella sfera di Orvieto e gestito dalle famiglie Monaldeschi e Filippeschi. Nel 1495 Carlo VII, di passaggio verso il Regno di Napoli, si fermò in zona e saccheggiò il castello che tuttavia seppe riprendersi in fretta. Nel 1585 Allerona conquistò l’autonomia comunale e in seguito fu sottoposta allo Stato pontificio; a settembre del 1860 fu occupata dai Cacciatori del Tevere garibaldini e annessa al Regno d’Italia.

La cittadina è devota a sant’Isidoro patrono degli agricoltori, e la terza domenica di maggio è in programma una festa in cui si espongono i Pugnaloni, carri allegorici raffiguranti scene di vita agreste su cui è riportata la scena del miracolo di Sant’Isidoro. La parola “Pugnalone” deriva da Pungolo, un bastone con un’estremità di ferro usato dai contadini per spronare i buoi e per pulire gli aratri. I carri vengono esposti il giorno della festa e alla fine il più bello viene premiato.

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