Qualche giorno fa il Tribunale di Roma, VII Sezione in composizione collegiale, ha assolto il titolare di un noto circolo culturale di Roma ove era stata rinvenuta una pistola con matricola abrasa ed alcuni proiettili occultati all’interno di un bancone.
Come sottolineato dal difensore di fiducia dell’imputato, Avv. Raffaele Ascione, il Tribunale ha accolto pienamente la tesi difensiva con la quale si è dimostrato come le chiavi di accesso al suddetto locale fossero nella disponibilità di una pluralità di soggetti.
“Ciò nonostante, la Procura della Repubblica non ha svolto alcun accertamento in ordine alla effettiva disponibilità dell’arma in capo al mio assistito traendolo a giudizio solo ed esclusivamente sulla base della mera titolarità formale del locale da parte dello stesso. In altre parole non è stato dimostrato che l’arma appartenesse al mio cliente; viceversa, mediante ampia produzione documentale abbiamo dimostrato al collegio come il mio assistito, nel periodo oggetto di contestazione, si trovasse in convalescenza a casa, in quanto reduce da ben due operazioni chirurgiche”, così commenta la sentenza di assoluzione l’Avv. Ascione che si ritiene “pienamente soddisfatto dell’attività difensiva sinora svolta e, soprattutto, della pronuncia assolutoria resa dal Tribunale di Roma che ancora una volta ha chiarito come ai fini della configurabilità del reato di detenzione di arma occorre dimostrare la piena disponibilità del bene da parte dell’imputato”.
Ora non resta altro che attendere il deposito della motivazione della sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha assolto l’imputato per non aver commesso il fatto.
Sul punto, l’Avv. Ascione afferma “sono sicuro che nella parte motiva il Tribunale offrirà un ulteriore punto di chiarezza anche con riferimento al mancato espletamento di una perizia sull’arma che avrebbe consentito, già nella fase ante dibattimento, di fugare qualsivoglia dubbio in ordine all’estraneità del mio assistito rispetto ai fatti oggetto di contestazione”.