“Grande freddo” nei Centri agroalimentari d’Italia: le vendite sono diminuite di un quarto. In ripresa solo gli agrumi.

L’anno nuovo si è aperto come quello vecchio: poche le gioie per il mondo del commercio all’ingrosso, che sta scontando appieno il problema sanitario ma anche le tensioni del momento, sia metereologi che di aumento dei prezzi dell’energia. Però, come dire, la speranza del “bicchiere mezzo pieno” si appunta sui timidi movimenti al rialzo del settore, timidi, s’è detto, con la speranza che vengano anche confermati. D’altra parte come non pensare positivo dal momento che il mercato all’ingrosso dalla vigilia di Natale all’Epifania si è completamente bloccato con cali, anno su anno anche del venti per cento: si può solo migliorare. Nelle due settimane precedenti invece, lo aveva rilevato anche l’Ufficio Studi della Coop, il trend è stato positivo perché venendo a mancare pranzi e cenoni nei ristoranti per via dell’aumento dei contagi, i clienti si sono riversati nei supermercati per fare spesa.
Ma poi c’è stata la lunga transizione fino all’Epifania con le contrattazioni che si sono ridotte in maniera drammatica. Invece anche il lievitare dei prezzi come quello di pere e kiwi, prodotti, che i consumatori hanno accuratamente lasciato nelle cassette, mentre le mele non hanno beneficiato per niente di questa congiuntura.
C’è però un settore che sembra effervescente, quello degli agrumi, con le arance che trainano in maniera decisa anche perché la “rossa siciliana” è di molto in ritardo rispetto alla stagione naturale.
E come scrive Fabrizio Pattuelli su Italfruit “la campagna agrumicola potrebbe finalmente ingranare la marcia giusta, anche grazie all’ondata di freddo che ha travolto il Paese. Sul fronte degli ortaggi, infine, i soliti alti e bassi: sia come volumi disponibili – il meteo ci mette sempre lo zampino – sia come prezzi”.

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