Nell’introduzione Marcello Rinaldi, già dirigente scolastico ITS Ciuffelli-Einaudi, precisa: “è innanzitutto un’idea che nasce per arricchire l’offerta formativa della Scuola, Polo tecnico della Media Valle del Tevere con i suoi molteplici indirizzi di studio…”
Trattare del mobile classico di Todi significa per tantissime persone pensare da subito alla grande scuola di ebanisteria che a Todi trovò il suo fulcro, lasciando manufatti che fanno parte della storia del mobile italiano. Il “Quaderno n. 19” colpisce per l’attenta ricognizione storica e culturale di un mondo, quello del mobile classico di Todi, che è stata un’eccellenza dell’artigianato non solo locale ma nazionale e di cui si rischiava di perdere definitivamente ogni ricordo. Un artigianato che per tantissimi anni ha inciso anche nell’economia del territorio, producendo lavoro e reddito. Vengono analizzati tra gli altri i periodi di crisi di questo tipo di artigianato artistico nel secondo dopoguerra. Lo specifico capitolo riassume pure il momento in cui ci fu un rilancio delle botteghe artigiane e della “scuola di ebanisteria” negli anni 60. Tra i vari capitoli ricordiamo quello in cui si ripercorre la storia di “Filippo Morigi e l’avvento dello stile Rinascimentale, l’ars lignaminis tra gli artigiani del legno di Todi nella seconda metà dell’Ottocento”. Filippo Morigi, insieme ad un nucleo di artigiani di elevata capacità professionale, rappresenta ancora oggi la storia contemporanea del “mobile classico di Todi”.
Con questa pubblicazione di Marcello Rinaldi, con i contributi di Paolo Mantilacci e Filippo Orsini e con la documentazione fotografica di Paola Rondolini, Roberto Baglioni, Gilberto Santucci, viene offerta ai lettori la possibilità di approfondire nella sua globalità il mondo degli artigiani del legno di Todi. Significativa la dedica del libro in memoria di don Vincenzo Faustini, Direttore dell’istituto Artigianelli Crispolti, che “con passione ha ispirato i giovani tuderti all’arte del mobile classico di Todi”.
La presentazione poi del “Quaderno n. 19 “è affidata a Don Carlo Franzoni, presidente della “Fondazione Istituto Crispoliti, in cui ricorda il canonico che “fin dal 1847…aveva dato vita all’Istituto Artigianelli Crispolti… con l’intento di dare una casa e avviare al lavoro, ragazzi orfani e giovani poveri del tempo, rispondendo così ad un bisogno sociale a cui lo Stato con fatica riusciva a far fronte”.