A Castelraimondo va in scena la Giornata delle Marche: premiati Rossi, Mancini e Tamberi

Al Lanciano Forum di Castelraimondo è andata in scena la Giornata delle Marche alla presenza del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e di quello della Regione Francesco Acquaroli. Ad aggiudicarsi i tre premi previsti sono state tre marchigiani appartenenti a generazioni differenti che hanno saputo farsi strada nel mondo dello sport: Roberto Mancini, Valentino Rossi e Gianmarco Tamberi. Erano presenti anche le Sottosegretarie di Stato Valentina Vezzali e Rossella Accoto.

A Mancini è andato il “Picchio d’Oro”. L’attuale commissario tecnico della nazionale di calcio è nato a Jesi nel 1964 e ha avuto una carriera calcistica folgorante con la Sampdoria di Boskov e più tardi con la Lazio di Eriksson. Da allenatore ha avuto esperienze con Inter e Manchester City prima della chiamata da Coverciano. Si è detto onorato del premio ricevuto e ha assicurato che crede nella qualificazione ai Mondiali del Qatar. Il successo non lo ha cambiato ed rimasto una persona semplice perché, parole sue, “i marchigiani sono fatti così”.

Per Valentino Rossi il “Premio speciale” alla carriera è stato ritirato da mamma Stefania Palma. Il motociclista nove volte campione del mondo ha deciso di appendere il casco al chiodo a 42 anni. Nato a Tavullia nel 1979, Rossi si è dimostrato un talento assoluto in grado di dominare la scena per almeno quindici anni e imponendosi con la sua verve e il suo carisma. Mamma Stefania, felice di diventare nonna, alla domanda se abbia mai detto a Vale di andare piano ha risposto: “no. Ho sempre avuto tantissima fiducia e quella è la chiave importante per un genitore, anche se quello di Valentino è uno sport impegnativo”. Rossi ha inviato un videomessaggio dichiarandosi onorato di ricevere il premio.

Gianmarco Tamberi, reduce dalle Olimpiadi di Tokyo dove ha portato a casa l’oro nel salto in alto, ha ricevuto il “Premio del presidente della Regione”. Per lui è stata una rivincita contro tutto e tutti dopo il grave infortunio di Montecarlo nel 2016 che ha rischiato di stroncargli la carriera: “ho avuto tanta paura di non poter tornare a una vita sportiva normale ma, da buon marchigiano, c’ho creduto fino in fondo ed è successa una cosa che mi sembra quasi un miracolo. Ancora faccio fatica a realizzarla”. Ha poi aggiunto che non avrebbe condiviso la medaglia con un altro atleta ma solo con Mutaz Essa Barshim con cui è amico da lungo tempo. Il giovane saltatore ha poi rivolto un pensiero ai terremotati che stanno ancora vivendo nell’angoscia, spronandoli a non perdere la speranza e a continuare a sognare.

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