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Il global warming influenza anche il vino: la produzione mondiale cala del 7% Coldiretti lancia l'allarme: l’Italia registra un calo del 9%, la Francia del 27%. La causa è il riscaldamento del pianeta che sta modificando anche la qualità dei vini.

di Raffaele Terzoni
26/11/2021
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Il cambiamento climatico avanza e a farne ne spese è il pianeta sotto vari punti di vista, non ultima la produzione di vino che nel 2021 è stata di 250,3 milioni di ettolitri, ben il 7% in meno della media degli ultimi venti anni. La causa sono state le grandinate e gelate primaverili che hanno pregiudicato la vendemmia nei paesi mediterranei come Italia e Francia, tra i principali produttori. Il Belpaese rimane comunque la nazione leader con 44,5 milioni di ettolitri seguita dalla Spagna con 35 milioni e dalla Francia con 34,2. La tendenza è però preoccupante: laddove l’Italia fa registrare un calo del 9%, la Spagna ha un -14% rispetto al 2020 e la Francia addirittura -27%.

I dati sono stati divulgati da Coldiretti basandosi sulle previsioni dell’OIV durante la Conferenza Cop 26 di Glasgow. La produzione mondiale è appena sopra il minimo storico del 2017, ma a preoccupare non è solo la quantità ma anche la qualità: nell’ultimo trentennio il tasso alcolico medio dei vini italiani è cresciuto di un grado per colpa delle variazioni climatiche che ha progressivamente anticipato la vendemmia di circa un mese. I vigneti dello Stivale generano uve precoci più dolci rispetto allo standard, mentre i vigneti si arrampicano sulle montagne: oggi non è raro trovarne a milleduecento metri di quota in Valle d’Aosta.

Il campanello d’allarme sta facendo vibrare i timpani a molti in Italia perché il vino è un’eccellenza del Made in Italy. Nel 2020 il settore ha avuto un fatturato di 3,9 miliardi di Euro, in calo del 15.6% rispetto al record di 4,6 miliardi del 2018 ma pur sempre un numero da capogiro. Negli ultimi 10 anni la crescita più pronunciata si è avuta in Veneto (+7%), Abruzzo e Puglia (+8%). Il Friuli Venezia Giulia è la regione dove l’enologia occupa la fetta maggiore rispetto alla produzione agricola: il 34%. Importante è anche la qualità dei vini italiani con ben 77 etichette DOCG (denominazione di origine controllata e garantita), 20 delle quali in Piemonte.

Tags: cambiamento climaticoEnologiaproduzione di vinoVinovino DOCG
Raffaele Terzoni

Raffaele Terzoni

Laureato in Scienze Politiche, è giornalista pubblicista dal 2016 e svolge prevalentemente la professione di copywriter. In passato ha gestito i social media di alcune strutture museali. Autore di recensioni per varie testate, attualmente cura lo sviluppo di magazine online. Appassionato di calcio, biciclette, scacchi e fantascienza, non smette mai di guardarsi intorno.

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