Gli italiani tornano negli USA per Natale, Covid permettendo

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Torna il Natale in America: dopo la pausa forzata del 2020 dovuta al lockdown, le frontiere si sono fatte più elastiche e finalmente le autorità statunitensi hanno deciso di consentire l’ingresso di turisti italiani nel proprio territorio. Le oltre centomila persone che lo scorso anno erano stati costretti a rinunciare alle vacanze già prenotate negli States potranno dunque rifarsi, per la gioia degli operatori turistici e delle compagnie aeree. L’ingresso sarà però consentito soltanto agli stranieri vaccinati contro il Covid.

Nervi più distesi anche all’interno del paese dove i 10 milioni di italiani che nel 2020 erano stati costretti a restare a casa potranno spostarsi liberamente tra le varie regioni. Di questi, l’80% aveva scelto una località italiana. Questo grazie al successo della campagna vaccinale che sta riducendo il numero di vittime e malati in terapia intensiva, mentre in altri paesi europei la situazione è tragica. La scoperta di una nuova variante sudafricana resistente ai vaccini potrebbe stravolgere la situazione in breve tempo ma, al momento, la tregua pare reggere.

Naturalmente nel periodo natalizio la montagna recita la parte del leone e quindi lo scorso anno aveva pagato il prezzo più alto: secondo Coldiretti erano stati 3,8 milioni gli italiani obbligati a cancellare le loro vacanze sulla neve con effetti catastrofici sugli impianti sciistici, le strutture ricettive, gli agriturismi e le aziende agroalimentari che producono formaggi. Un’altra annata del genere sarebbe stata esiziale ma, fortunatamente, quest’anno la situazione pare diversa.

Il 2019 era stato l’anno dei record per il turismo in Italia: 131,4 milioni di arrivi, 436,7 milioni di presenze e una crescita del 2,6% sull’anno precedente, arrivando a occupare circa 4,2 milioni di persone. Una miniera d’oro per il nostro Paese e un asset economico che, secondo l’ultimo rapporto Enit, prima della pandemia pesava per circa il 13% del Prodotto interno lordo. Basterebbero questi dati per capire l’impatto del Covid-19 sull’intero settore, i cui effetti oggi sono stati fotografati da un rapporto dell’Istat che nei primi nove mesi del 2020 ha registrato presenze nelle strutture turistiche più che dimezzate.

Negli ultimi anni il turismo è stato sempre più un pilastro dell’economia nazionale. Prima della pandemia c’erano trentatremila alberghi con circa 2,23 milioni di posti letto senza contare 183.000 esercizi non alberghieri. Nel 2019 la spesa del turismo internazionale aveva fatto registrare +6,6% e i pernottamenti +4,4%. Il Covid ha praticamente azzerato l’arrivo di turisti stranieri (-68,6%) con conseguenze drastiche. Ora l’auspicio è di invertire la tendenza.

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