Inflazione, Coldiretti lancia l’allarme: i prezzi delle materie prime sono schizzati verso l’alto

I recenti aumenti nelle bollette di luce e gas e nei carburanti come benzina, GPL e gasolio incideranno nei prossimi mesi in molti settori, dai generi alimentari all’abbigliamento fino all’agricoltura. I costi energetici fanno lievitare i prezzi di mangimi per il bestiame, macchinari e fertilizzanti fino al 50% a fronte di un aumento dei generi alimentari di appena l’1,1%. Questo mette a rischio nel medio periodo la sostenibilità di molte aziende agricole.

Ad affermarlo è una nota di Coldiretti che aggiunge come l’aumento dei costi riguardi anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi, gli imballaggi, la plastica per i vasetti e persino i pezzi di ricambio. “Le imprese di allevamento da latte sono ormai allo stremo per via delle retribuzioni da troppo tempo al di sotto dei costi di produzione. È necessario responsabilizzare l’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”.

Insomma, la situazione non promette nulla di buono e con l’arrivo dell’inverno ci si attende un peggioramento. Ma perché i carburanti stanno aumentando così tanto? Solo ad ottobre benzina e gasolio sono rincarati rispettivamente del 23,4% e il 24,3% principalmente per la ripresa dei consumi dopo i lockdown e soprattutto per il mancato accordo tra i Paesi dell’OPEC sull’aumento della produzione di greggio. Nell’ultimo incontro di Vienna i principali produttori petroliferi non sono riusciti a trovare un accordo perché l’Arabia Saudita si è opposta all’incremento della produzione mensile di barili. Meno merce prodotta significa prezzi più elevati, e non si vede come nel breve periodo la situazione possa migliorare. A questo si aggiunge la tensione geopolitica tra Occidente e Russia con conseguente ripercussione sulle forniture di gas naturale.

Secondo il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, questo stato di cose potrebbe addirittura impattare sulla dimensione dei prossimi raccolti e sulle consuete rotazioni colturali. Al momento non si possono escludere aumenti drastici anche sul prezzo degli alimenti, con conseguenze drammatiche sulla tenuta socio-economica del paese. “Lanciamo un appello ai rappresentanti delle industrie di trasformazione e della distribuzione: sediamoci attorno a un tavolo per discutere sulla gestione della situazione e e valutare le richieste da porre al governo. Il potere di acquisto dei consumatori va salvaguardato”.

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