Il mondo della acquacoltura nazionale rinnova i propri vertici. E si avvia verso il futiro mantenendo salde le conquiste recenti per la tutela dell’ambiente e della qualità.

E’ entrata nel pieno della funzionalità, il nuovo Consiglio direttivo dell’Associazione Piscicoltori Italia, l’Api, che ha cambiato gra parte dei propri vertici solo qualche giorno fa, durante un’Assemblea generale. Va ricordato che il Consiglio guarda con attenzione alle tante, tantissime espressioni di una categoria che non è sempre conosciuta a livello nazionale e che invece ha tanta parte nell’alimentazione quotidiana dei cittadini. E così l’acquacoltura d’acqua dolce è rappresentata da Francesco Armanini, Silvio De Nardi, Marco Fuselli, Maurizio Grispan, Matteo Leonardi, Pier Antonio Salvador, tutti troticoltori, e Giancarlo Ravagnan in rappresentanza comparto della storionicoltura e della produzione del caviale. Invece per le specie ittiche marine partecipano Roberto Cò, Marco Gilmozzi, Oliver Martini e Claudio Pedroni. Tra questi rappresentanti è stato eletto presidente Pier Antonio Salvador, una riconferma: guiderà l’associazione sino al 2024. Salvador è titolare di impianto di troticoltura e la sua azienda è attiva da due generazioni. Il compito del nuovo consiglio è sempre più complesso dal momento che davanti ha la responsabilità di contribuire alla sfida ecologica del paese. Ma anche di far conoscere la capacità di un settore, che come detto, in maniera quasi sconosciuta, porta sulla tavola degli italiani, tonnellate di prodotti ittici di grandissima qualità. E questo obiettivo verrà confermato con la continuità della collaborazione con diverse istituzioni scientifiche nazionali per arricchire le conoscenze da mettere a disposizione delle aziende associate. Insomma un nuovo consiglio direttivo e un nuovo presidente, che però manterranno ben salda la direzione e le esperienze passate.

 

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