Il metano è alle stelle mentre sprofonda l’industria del vetro artistico di Murano. Chiesto l’intervento del Governo.

Gli aumenti del prezzo del metano stanno davvero mettendo alle corde un’industria, meglio ancora, un’arte millenaria, che aveva la speranza di essersi messa alle spalle la crisi del covid, per poi essere azzoppata dal “caro metano”. A Murano, insomma, sta soffrendo un intero comparto, importante, ricco e che dà lavoro a centinaia di artigiani super qualificati. Già, perché i rincari sono nell’ordine del 500%, un’impennata che non ha eguali nella storia economica d’Italia e che pare pure insensata. Gli artigiani muranesi hanno fatto, tramite il presidente del Consorzio Promovetri Murano, Luciano Gambaro, un appello al Governo ma anche ai parlamentari del territorio affinchè rappresentino al meglio la situazione drammatica di tante aziende.
Ma i conti sono presto fatti: il consumo del gas nell’isola, viene stimato in circa dieci milioni di metri cubi all’anno, il che significa un aumento di costi di almeno sette milioni e mezzo di spese aggiuntive, uno sproposito per le circa sessanta aziende che danno lavoro a, grosso modo, settecento artigiani. Ovviamente i numeri della filiera non si fermano qui perché si devono considerare gli incisori e poi i trasportatori, i commercianti e via andare. Per il direttore di Confartigianato Venezia, Gianni De Checchi il Governo deve intervenire immediatamente facendosi carico di sgravi fiscali e di sostegni alle aziende.

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