Dell’Aquila è il nuovo presidente dei Giovani di Confagricoltura-Anga Puglia

I giovani di Confagricoltura-Anga Puglia hanno il loro nuovo presidente: è Donato Maria Dell’Aquila, agronomo e titolare di un’azienda agro-zootecnica di Lucera e di un allevamento di bufale, dimostrazione di talento e capacità di mettersi in gioco a dispetto della giovane età. Succede a Francesco Creta. La votazione si è svolta a Bari alla presenza del presidente uscente, del presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro e di Giangiacomo Arditi, vicepresidente nazionale Anga. Sarà affiancato dai due vicepresidenti Francesca Margarito e Nunzio Ventura.

Il neo eletto presidente ha tenuto a ringraziare i soci e tutti quelli che hanno contribuito alla sua elezione. Poi Dell’Aquila ha elencato le priorità del suo mandato: “porremo attenzione all’allargamento della base sociale e alla formazione, dei dirigenti regionali e di tutti i soci, tramite convegni e seminari. Poi stimoleremo la collaborazione tra le varie Anga provinciali per dare voce a tutti i giovani agricoltori pugliesi”. Non solo questo: Dell’Aquila ha sottolineato la necessità di un ruolo per i giovani coltivatori presso i contesti regionali e auspica la piena sinergia con Confagricoltura Puglia tramite un dibattito mirato alla crescita dell’imprenditoria pugliese.

Insieme con il suo organismo giovanile, Confagricoltura Puglia è votata allo sviluppo imprenditoriale e al progresso scientifico di settore, fornendo alle aziende il know how per competere sui mercati globali. Inoltre assiste i soggetti privati informando sulle politiche comunitarie e sui fondi connessi e promuove attivamente la difesa dell’ambiente e la diffusione delle tecniche produttive rispettose della natura.

In Puglia l’agricoltura è un settore centrale per l’economia. Secondo il report “L’agricoltura pugliese conta 2021”, curato dal gruppo di lavoro del CREA – Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia, rappresenta il 4,2% del valore aggiunto dell’economia regionale e presenta una tendenza alla diversificazione colturale. Inoltre durante la pandemia il settore è calato dell’8,6% circa, un valore inferiore alla media nazionale del 10%, a testimonianza di una resilienza piuttosto spiccata.

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