Lorenza Bakery Since 1890 di Inveruno: «Alla festa di San Martino porto la mia Piota, il dolce della condivisione»

L’Antica Fiera di San Martino riparte dopo lo stop forzato per l’emergenza sanitaria: quest’anno la manifestazione è alla sua 414esima edizione e come ogni anno anche Lorenza Garavaglia, titolare di Lorenza Bakery Since 1890 di Inveruno, sarà presente in uno spazio dedicato, ricco di prelibatezze, dolci della stagione e l’immancabile Piota, il dolce tipico di Inveruno.

«Come nostra consuetudine parteciperemo all’importante evento della nostra cittadina con uno stand in Piazza Don Rino Villa (parcheggio del Conad) e saremo presenti nella Tenuta Bramasole, una location immersa nella natura, che ci ospiterà per la degustazione e la vendita dei nostri prodotti nelle giornate di venerdì, sabato, domenica e lunedì. Per me San Martino è un periodo dell’anno che evoca i periodi in cui, fin da bambina, aiutavo mio papà nei preparativi per la Fiera, un appuntamento irrinunciabile e caratteristico per noi cittadini di Inveruno. Oggi, questo evento evoca in me sentimenti tanto importanti quanto il valore dell’eredità che mio padre mi ha lasciato e di cui la Piota è il simbolo tangibile: ecco perché presentare il dolce della mia famiglia che tanta popolarità ha riscosso nel territorio diventando nel tempo dolce tipico di Inveruno ha un significato emotivo molto forte».

Lorenza Garavaglia, infatti, da dieci anni è titolare con il marito Emiliano Colombo del panificio pasticceria che porta il suo nome e per lei, pasticciera da generazioni, la Piota non è solo il dolce tradizionale di Inveruno, ma rappresenta soprattutto una preparazione che sa di casa, di famiglia, di condivisione.

«Parlare della Piota – spiega – è un po’ come parlare di un elemento imprescindibile della mia famiglia: per me la Piota non è un dolce commerciale, un semplice prodotto da vendere… ma è un dolce dell’anima, del cuore, ricopre un significato sentimentale che mi parla di tradizione e di condivisione… Per questo motivo, quando lo presento e lo vendo nel mio negozio e nelle fiere come quella di San Martino, sono felice di offrire un pezzo della mia storia, di questi antichi sapori che esprimono la mia identità e offrono un momento di felicità e di spensieratezza ai miei concittadini. La Piota è un piccolo simbolo di serenità: è il dolce da gustare con i propri cari, in un momento di unione».

Dolce rustico, “povero”, a base di mele e fichi, creato dal bisnonno di Lorenza, la Piota è chiamata così perché deriva da un termine dialettale e vuol dire “dolce non lievitato”. Negli anni la ricetta è stata modificata dal padre Attilio che l’ha arricchita con nuovi ingredienti, ideando la versione definitiva che tutti conoscono e di cui Lorenza è, a pieno diritto, la sapiente custode.

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