“L’intervento del notaio rappresenta, da sempre, una tutela per la collettività, poiché al momento della costituzione di una nuova attività può e, soprattutto, contrariamente agli altri professionisti del settore, deve garantire lo svolgimento di controlli di legittimità. Inoltre è risaputo e riscontrabile facilmente che circa il 90% delle segnalazioni antiriciclaggio da parte dei professionisti italiani sono state svolte dai notai. Per questo, spiega Renato Carraffa, titolare dell’omonimo studio notarile con sede a Roma e Bracciano, “è fondamentale che anche per la costituzione delle start up innovative torni ad essere obbligatorio il contributo di questa figura professionale”.
Il tema è di stretta attualità e si inserisce in una disputa apertasi nel 2016, quando un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, in aperto spregio dell’elementare principio di diritto sulle gerarchie delle fonti legislative, ha stabilito che la costituzione delle start up innovative potesse avvenire senza l’intervento del notaio, attraverso un iter semplificato che prevedeva la compilazione di un modulo online (con firma digitale non autenticata e quindi senza alcuna garanzia sulla sua provenienza) da presentare all’ufficio del Registro delle Imprese della Camera di Commercio. La quale, effettuate alcune verifiche esclusivamente formali, disponeva l’iscrizione provvisoria della società. Il Tar, un anno dopo, ha giudicato legittimo il provvedimento, ma lo scorso marzo il Consiglio di Stato si è espresso a favore dei notai ribaltando la pronuncia del Tar.
“Lo Stato italiano ha individuato come autorità pubblica i notai e la legge stabilisce che la costituzione di società debba avvenire attraverso un atto pubblico, quindi mediate l’intervento del notaio” aggiunge Carraffa, sottolineando l’importanza dell’azione di vigilanza: “I notai sono gli unici professionisti che svolgono un controllo di legittimità e antiriciclaggio approfondito, tanto che circa il 90% delle segnalazioni dei professionisti sul tema arrivano dalla nostra categoria”. Viene contestato ai notai che il loro contributo ha un costo elevato, tuttavia, nelle feroci discussioni svoltesi, soprattutto sui social, nessun “professionista” che “aiutava” i neo imprenditori a compilare il format ha mai, anche se richiesto, esplicitato quale era il loro compenso, e ciò fa pensare.
Oggi il parlamento sta lavorando a nuove disposizioni che – come richiesto anche da una direttiva dell’Unione Europea – si auspica dovrebbero vedere il mantenimento della procedura online per la costituzione delle Srl (innovative o no), reintroducendo però l’azione dei notai. Le diverse procedure, infatti, dovrebbero svolgersi attraverso Notartel, la piattaforma telematica del Consiglio Nazionale del Notariato. Del resto, aggiunge Carraffa, “in questi anni il sistema, bocciato dalla giurisprudenza amministrativa, non è stato così efficiente e i tempi per l’iscrizione al Registro delle imprese, diversamente dalla costituzioni tramite atto notarile, sono stati comunque troppo lunghi”, senza considerare che in quella procedura era totalmente assente il dovuto “controllo puntuale e approfondito sulle nuove società e sui loro fondatori”, facendo così un grande favore alle mafie e ai riciclatori.
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