Capire bisogni e necessità degli anziani: la Cgil di Terni sta cercando di “mappare” le loro esigenze in un convegno. Da quei risultati ripartire per avanzare proposte e progetti.

Si riparte da qui, dalle esigenze degli anziani. E la Cgil di Terni ha organizzato un convegno “Le condizioni di vita degli anziani nel Ternano”, dal quale ripartire per stabilire un percorso fatto di rivendicazioni e programmi. L’incontro s’è tenuto ad Amelia, per una ricerca che partirà nelle prossime settimane ed analizzerà, attraverso un questionario, un campione di 1000 iscritte e iscritti allo Spi Cgil (età 60-79 anni) nella provincia di Terni. Le aree di analisi andranno dal reddito e disagio economico al contesto abitativo, dalle relazioni sociali e tempo libero, alla sicurezza (in senso ampio), fino alle condizioni di salute, al rapporto con il welfare e all’esperienza specifica vissuta con il Covid-19. La ricerca sarà curata da Ugo Carlone, docente di Programmazione delle Politiche Sociali allʼUniversità di Perugia.
“Questo è uno degli strumenti che intendiamo mettere in campo per rilanciare l’azione sindacale sul territorio, accanto alla nostra attività contrattuale e vertenziale rivolta al mondo del lavoro – ha spiegato Claudio Cipolla, segretario generale della Cgil di Terni – L’obiettivo è quello di approfondire la conoscenza delle dinamiche sociali, delle disuguaglianze presenti sul nostro territorio, per combatterle con proposte concrete e, se necessario, azioni di mobilitazione. Per esercitare quindi appieno il nostro ruolo di contrattazione territoriale e sociale, dato che lavoratrici e lavoratori sono prima di tutto cittadini di questa comunità”.
All’assemblea organizzativa del sindacato ternano hanno preso parte, tra gli altri, il segretario generale della Cgil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, e Riccardo Sanna, Capo Area Politiche di sviluppo della Cgil nazionale. “Questo appuntamento – conclude Cipolla – è un’occasione di riflessione straordinaria per la nostra organizzazione per mettere in campo modalità e prassi nuove, che siano sempre più rispondenti all’esigenza di capillarità nel territorio e vicinanza nei luoghi di lavoro, per rappresentare al meglio bisogni e necessità delle persone, che si sono modificati in una fase estremamente complessa come quella attuale”.

 

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