Umbria turistica: attrae con un agosto da record, ma può ancora migliorare

Il turismo è stato particolarmente colpito dal covid, forte è stato il comparto maggiormente interessato. Nel 2020, rispetto al 2019, le presenze si sono dimezzate, con il fatturato che è calato del 60 per cento secondo i dati di Bankitalia. I primi cinque mesi del 2021 sono stati simili a causa della continuazione dell’emergenza sanitaria.

Poi sono arrivati i mesi più caldi e qui la situazione è mutata. L’Aur ha effettuato un’analisi rispetto agli anni passati. Il periodo giugno – agosto 2021 è andato anche meglio di quello che si pensava. A giugno 2021 ci sono state più presenze rispetto all’anno prima, anche se siamo ancora distanti dal 2019. A luglio 2021 situazione ancora migliore: gli arrivi hanno superato quelli del 2019: 263 mila contro 261 mila. Ad agosto è accaduto l’impensabile, con +50.325 arrivi rispetto al 2019 e +181.270 presenze. Benissimo pure la permanenza media giornaliera (3,3). E non va dimenticato che già agosto 2020 era stato meglio di agosto 2019: arrivi +23.792, presenze +10.487.

Agosto 2021 ha fatto segnare un record di flussi turistici rispetto a tutti gli otto anni precedenti. Rispetto al 2019, gli arrivi sono saliti del 14,8 per cento e le presenze del 16,3 per cento; sul 2018, abbiamo +18,5 per cento arrivi e +18 per cento presenze; rispetto al 2017, arrivi più in alto del 36,2 per cento e presenze +30,9 per cento.

Su questi dati un ruolo importante è stato giocato dalla promozione effettuata dalla Regione Umbria. Una campagna pubblicitaria “disturbante e divisiva” che ha centrato l’obiettivo, entrando nell’immaginario dei turisti, e non solo. ‘Io amo il mare dell’Umbria’: ricordate? Questo il claim 2021. Ma come, ci si è domandati: da quando in Umbria c’è il mare? Questo slogan, ma non solo, ha confermato che oggi sia particolarmente importante sapersi raccontare e che il turismo umbro ha un grande potenziale di crescita.

L’Umbria ha cultura, arte, storia, ambiente dalla sua parte. Ci sono tante chiese, siti religiosi, santuari, musei, ospita eventi culturali e religiosi importantissimi, ha un’elevata percentuale di aree protette rispetto alla superficie totale. Attrae. Seduce. Eppure, non riceve turismo come meriterebbe a causa di alcuni fattori. Ci sono infatti da colmare divari infrastrutturali rispetto ai principali competitor.

A quanto pare, però, qualcosa si muove. Nell’ambito del Pnrr, ci sono diversi investimenti destinati al comparto ‘Turismo e cultura’. C’è un traguardo da raggiungere: elevare la capacità competitiva del settore.

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