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L’assistenza domiciliare in difficoltà col Green Pass e delle sue implicazioni: le cooperative pronte a dare consigli ed aiutare nelle situazioni più complicate.

di Marcello Guerrieri
13/10/2021
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Ci sono anche i casi di badanti che sono state immunizzate con vaccini non riconosciuti dalla Ue: ecco uno dei problemi del mondo dell’assistenza alle famiglie, delle badanti, che si trovano in confusione. E non sono numeri piccoli dal momento che si parla di almeno un milione di famiglie. Lo rende noto l’Unione europea della cooperative (Uecoop) in riferimento all’entrata in vigore dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori da venerdì 15 ottobre sul territorio nazionale dopo la firma del presidente del Consiglio Draghi al Dpcm con le linee guida per i controlli. Ci sono anche, e non va dimenticato, pure le badanti “no vax”, che spesso non si vaccinano per paura di avere un trattamento diverso dalle italiane.
In Italia più di 9 badanti su 10 (92%) sono donne – spiega Uecoop – un quarto è italiana, oltre la metà arriva dai Paesi dell’Est Europa e il resto arriva da altre parti come l’Africa o il Sudamerica, spesso da aree del mondo dove la copertura vaccinale o molto più bassa che in Italia e dove la resistenza sociale a immunizzarsi è molto più forte, con evidenti problemi poi per le famiglie nelle quali lavorano a contatto con soggetti deboli o immunodepressi.
Considerato che lungo la Penisola ci sono oltre 400mila badanti regolari e almeno altrettanti in nero, per un valore totale stimato in 10 miliardi di euro all’anno, la mancanza di green pass – evidenzia Uecoop – rischia di scatenare un corto circuito a livello nazionale con anziani e malati che restano senza assistenza o che si rischiano contagi da persone non immunizzate.
Una situazione per la quale – afferma Uecoop – sono in campo le cooperative socio assistenziali che aiutano ogni giorno oltre 7 milioni di famiglie grazie a più di 300mila operatori da nord a sud dell’Italia per i quali la rete di controlli sanitari è stata potenziata in funzione anti Covid nell’ultimo anno e mezzo di pandemia, per garantire maggior sicurezza ai lavoratori e ai loro assistiti con una forte spinta alla vaccinazione come strumento di tutela per se e per gli altri.
Le vaccinazioni sono uno strumento fondamentale per il ritorno alla normalità e per garantire serenità e sicurezza a lavoratori delle cooperative e alle famiglie che assistono ma – conclude Uecoop – fra i problemi di risolvere, oltre alle posizioni no vax, c’è anche quello, soprattutto per le persone dell’est Europa, di chi si è vaccinato con lo Sputnik che non è riconosciuto nella UE e quindi non dà diritto al green pass.

Tags: badantigreenpassUecoopUmbriavax
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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