Asiago: resta italiano

Sventato l’ennesimo scippo al Made in Italy: la Commissione Ue interviene, dopo la sollecitazione di Coldiretti, sulla richiesta di registrazione dei marchi “Asiago”, “Parmesan” e “Bologna” avanzata dal Consorzio statunitense CCFN (Consortium of Common Food Names) nella Gazzetta Ufficiale del Cile. Coldiretti lo aveva definito un colpo basso al patrimonio agroalimentare aggiungendo che sarebbe stato un affronto per tutti i produttori zootecnici regionali, soprattutto vicentini che lavorano per la qualità, rispettando disciplinari e mantenendo una realtà casearia di assoluta eccellenza.

Un comunicato stampa di Bruxelles – informa Coldiretti Veneto – tranquillizza gli imprenditori agricoli. Sono proprio le parole del Commissario per l’agricoltura, Januz Wojciechowski, ad attribuire la malafede alle varie domande di registrazione di marchi che comprometterebbero il sistema di tutela delle IG dell’UE.

“Un’operazione – commenta Coldiretti Veneto – sostenuta anche dagli interventi politici degli eurodeputati veneti come la vicentina Mara Bizzotto e il trevigiano Gianantonio Da Re”. “Il Cile – denuncia Coldiretti – è il Paese dell’America Latina che ha introdotto il bollino nero in etichetta che sconsiglia di fatto l’acquisto di prodotti dall’Italia come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi. Mentre il CCFN è la lobby dell’industria casearia americana che produce i falsi formaggi italiani negli Uss e che aveva già esplicitamente chiesto al Governo degli Stati Uniti di imporre tasse alle importazioni di prodotti europei al fine di favorire l’industria del falso Made in Italy negli Usa e costringere l’Unione Europea ad aprire le frontiere ai tarocchi a stelle e strisce”.

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