Il rimboschimento e la sistemazione degli spazi verdi necessitano progettazioni e studi approfonditi a seconda dell’area di destinazione dei nuovi alberi. Ancora di più le aree inquinate che, grazie a particolari tipi di sementi, possono essere risanate in maniera del tutto naturale e a costi contenuti.
“Abbiamo scoperto che i pioppi sono estremamente efficaci contro i metalli pesanti, assorbendoli ed eliminandoli dal terreno”, spiegano Francesco Fazio e Enrico Allasia, titolari dell’azienda vivaistica Allasia Plant Magna Grecia di Santa Margherita, in provincia di Catanzaro. Fazio, Allasia e la squadra di operatori dell’attività è stata recentemente impegnata in lavori di sistemazione di terreni nell’area della terra del fuoco, impiantando una particolare specie di albero, il pioppo, estremamente efficace nell’assorbimento dei metalli pesanti. Parliamo di sostanze quali il cromo, lo zinco, il cadmio, estremamente pericolose sia per l’ambiente che per gli esseri umani. Insieme all’Università Federico II di Napoli, Allasia Plant Magna Grecia ha verificato l’effettiva graduale scomparsa delle sostanze nocive, certificando così le qualità del pioppo, utile in contesti quali i terreni che hanno subito l’illegale sversamento di fanghi tossici.
“Grazie a questa operazione, le comunità possono risparmiare ingenti somme di denaro, perché la rimozione dei terreni inquinati e il loro smaltimento all’estero richiedono grandi risorse monetarie. Impiantando gli alberi, si evitano esborsi che pesano in maniera importante sulle casse statali e, allo stesso tempo, si recuperano aree dismesse grazie alla crescita dei boschi”, approfondiscono Fazio e Allasia. L’azienda calabrese opera su tutto il territorio nazionale, collaborando in progetti di alto livello anche con le istituzioni sia italiane che europee.
Ma come si opera in questo settore? “La progettualità sta alla base di ogni nuova attività”, spiegano i due titolari. “Per creare un bosco, sono necessarie migliaia di piante, pronte nell’arco di due anni come nel caso, ad esempio, delle querce. Recuperiamo le sementi dalla zona di destinazione delle piante, le facciamo crescere nei nostri terreni e poi le installiamo nell’area prescelta”, proseguono i responsabili dell’attività calabrese. Un lavoro di grande rilevanza per le comunità, che richiede studi e capacità gestionale nel medio e lungo periodo.
“Con il nostro lavoro salvaguardiamo la biodiversità, garantendo la certificazione d’origine grazie ad una filiera strutturata. In parallelo — affermano Fazio e Allasia — abitiamo nel recupero di spazi un tempo mal gestiti che, grazie alla volontà pubblica e alle nostre maestranze, può tornare ad essere usufruibile da parte del grande pubblico”.
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