Start up innovative: crescono in Umbria, Perugia tra le prime 20 province italiane

In Umbria le start up innovative registrate al 1 luglio 2021 sono 217, e rappresentano il 4,3% del totale delle nuove società di capitali registrate in regione (possono ottenere lo status di start up innovativa le società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica, ndr) e incidono per 1,6% sul totale nazionale.

Dato in crescita rispetto al consuntivo di fine marzo, chiuso dall’Umbria con 201 start up innovative iscritte nell’apposita sezione del Registro Imprese della Camera di Commercio dell’Umbria.

Buona la performance di Perugia anche in questo II trimestre dell’anno. Si conferma infatti tra le prime venti province italiane per numero di start up innovative. Operano al 1 luglio di questo
anno nel capoluogo 164 start up, l’1,21% del totale nazionale. E’ uno degli aspetti che emerge dall’ultimo Report di monitoraggio trimestrale, dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative, di Mise, InfoCamere e Unioncamere.

“I dati sulle start up innovative ci dicono sostanzialmente due cose: che l’ecosistema dell’innovazione continua a popolarsi in Umbria di nuovi attori – riflette il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – e che la capacità di fare innovazione, processo lento e che richiede un know-how specifico, si sta facendo avanti tra le nostre aziende del capoluogo, come confermato dal Report trimestrale che piazza Perugia tra le prime venti province in Italia”.

L’iscrizione al Registro delle Start up deve inoltre essere verificata ogni anno. Per l’aggiornamento dell’iscrizione https://www.umbria.camcom.it/novita/notizie/start-up-guida-agli-adempimenti.

Al termine del 2° trimestre 2021, il numero di start up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese nazionale è pari a 13.582, in aumento di 1021 unità (+8,1%) rispetto al trimestre precedente. Anche nel secondo trimestre dell’anno si conferma a livello nazionale il podio per la Lombardia, 3.627, pari al 26,7% del totale nazionale, seguono il Lazio (1.586, 11,7% del totale), la Campania con 1.205 start up (8,9%).

Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività il 75% delle start up innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono produzione di software e consulenza informatica, 37,4%; attività di R&S, 14,7%; attività dei servizi d’informazione, 8,7%), il 16,6% opera nel manifatturiero (in particolare fabbricazione di macchinari) mentre il 3,0% opera nel commercio.

Le start up innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.451, il 18,1% del totale. Si tratta di un dato di quattro punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (14,9%).

Le start up innovative sono contraddistinte da compagini significativamente più ampie rispetto alle altre nuove società di capitali: in media ciascuna start up ha 4,9 soci, contro i 2,1 riscontrati tra le altre nuove imprese.

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