Doka e Cmb insieme per la nuova sede del Gruppo Cap, a Milano

Doka Italia

Simboleggerà un’arca che fluttua sulla superficie dell’acqua, la nuova sede a Milano del Gruppo CAP, consorzio che gestisce il servizio idrico integrato per i 126 comuni dell’hinterland milanese. Un progetto portato avanti da Cmb, una delle principali imprese di costruzioni italiane specializzata in edilizia civile ed ospedaliera, in collaborazione con Doka, azienda all’avanguardia nella tecnica delle casseforme  e che dovrebbe concludersi nella primavera del 2022. La sede, ideata con l’intento di riunire il personale al momento suddiviso in vari edifici tra Milano e provincia, sarà un edificio di forma rettangolare, come se fosse sollevato da terra nella parte ovest e con uno sbalzo che parte dalla metà dell’edificio e sembra sostenere tutto il resto dell’edificio, a simboleggiare appunto un’arca.

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“La nostra azienda – spiega l’architetto Lorena Botta, direttore di cantiere di Cmb –  è in grado di valorizzare ogni progetto sia nel settore dell’edilizia che delle infrastrutture e del facility management. In questo caso si tratta di un progetto molto particolare, innovativo e customizzato sulle esigenze del committente. L’edificio ha una superficie di 5000 mq nell’interrato e poi sale sviluppandosi per 5 piani fuori terra ad uso uffici di più o meno 1600 mq a piano: é in cemento armato, ma una delle innovazioni presenti sono le pareti perimetrali in cemento fibrato”.

L’architetto Botta parla poi del rapporto di collaborazione con Doka: “ci siamo affidati a Doka per gestire le particolarità e la complessità di questo progetto: la collaborazione con Doka è stata a 360° su tutto l’edificio ed è partita dalle fondazioni. Conosciamo da tempo, grazie a precedenti collaborazioni in altri cantieri, l’affidabilità e l’esperienza consolidata di Doka, ed il suo approccio istruttivo è stato per noi fondamentale per gestire alcune particolarità ed innovazioni relative a questo progetto. Come ad esempio lo sbalzo, sul quale è stato fatto un progetto ad hoc da parte dei tecnici Doka, ma anche l’impiego     di casseri rampanti sul lato est, utilizzati per il getto delle pareti in calcestruzzo fibrato che risultano essere inclinate di 8° e dove è stato necessario studiare e dimensionare un fissaggio specifico sul solaio di ogni piano per poterli sostenere”.

“Conoscevamo già anche i sistemi Doka – continua l’architetto Botta –  particolarmente apprezzati dai carpentieri per la loro semplicità ed immediatezza, nonché facilità di posa. La qualità del prodotto Doka, com’è noto, è alta. Ma personalmente, sono rimasta positivamente stupita dal sistema #FramaxXlife: la semplicità dell’elemento è stata studiata per poter sostenere un peso non indifferente e con un’inclinazione peraltro del solaio e delle travi notevole. Questi elementi hanno rappresentato la soluzione più adatta ed adeguata alla grande necessità di customizzazione richiesta dal progetto”.

Un aspetto rilevante è lo spirito di collaborazione tra il personale Cmb e quello Doka: “Abbiamo creato un vero e proprio team di lavoro interaziendale – conclude l’avvocato Botta – a cui ha partecipato sia il personale commerciale che tecnico di Doka. Un particolare elogio va al personale tecnico appunto, specialmente a Diego Garzia, che ci ha supportato sia nella fase di progettazione che nell’immediata risoluzione dei problemi. È stata un’esperienza di collaborazione assolutamente positiva, grazie alla competenza del personale e alla qualità e flessibilità dei sistemi utilizzati”.

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