Si combatte anche con il riso italiano la terribile realtà del caporalato e degli scafisti. Manifestazione domenica a Lecce organizzata dalla Coldiretti Puglia

Nel mondo sono gli agricoltori a livello famigliare che soffrono più di tutti i disagi della povertà e dello sfruttamento. La minaccia è la “distorsione” nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza, l’emarginazione e il rischio del caporalato. È quanto afferma la Coldiretti Puglia che insieme alla FOCSIV – Volontari nel mondo promuove la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Abbiamo riso per una cosa seria” a sostegno dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo.

L’appuntamento è a Lecce domenica 16 maggio 2021, dalle ore 10,00, in Piazza Bottazzi dove al Mercato di Campagna Amica i volontari offrono pacchi di riso 100% italiano della Filiera degli agricoltori italiani, per una donazione minima di 5 euro. Il ricavato andrà a sostenere un unico grande progetto con 30 interventi diversi in 30 paesi di tre Continenti – Africa, America Latina e Asia – in difesa di chi lavora la terra.

Tutti insieme uniti per contrastare fenomeni, in Italia e nel resto del mondo, come il caporalato, il lavoro nero e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e provoca l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie. La pandemia ha aggravato una situazione che vede 34 milioni di persone in ben 30 Paesi entro giugno ad “un passo dal perdere la vita per la mancanza di cibo”: questo riporta ‘Hunger Hotspots’ lo studio, diffuso lo scorso marzo, della FAO e del World Food Programme.

 

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