Le imprese non sono tutte uguali. Servono strumenti a misura delle “piccole”

Lo slogan famoso “piccole e medie imprese” è ormai da agiornare: nell’elenco delle attività esistono anche le micro imprese, quelle che hanno solo qualche dipendente ma che prodocono lo stesso una parte di reddito importante. E Daniele Vaccarino, prosindete nazionale della Cna proprio a loro si rivolge quando chiede la Ministero dello Sviluppo Economico iniziative che le aiutino in questo particolare momento. Il suo interlocutore è stato, nell’incontro di qualche giorno fa, il viceministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin.
Il presidente della CNA ha chiesto in tale senso un cambio di passo, con la messa in campo di una strategia specifica di intervento rivolta al mondo della micro e della piccola impresa, una strategia che affronti in modo incisivo alcune criticità come la difficoltà ad accedere ad incentivi e finanziamenti; le persistenti asimmetrie nell’accesso al credito e al mercato degli appalti pubblici; gli oneri amministrativi e burocratici elevati e complessi.
“Per questo – ha rilevato Vaccarino – è necessario articolare le misure a sostegno delle Pmi in modo differenziato, declinandole a seconda della dimensione dell’impresa. Qualche primo passo è stato fatto, come per alcune misure del Piano Transizione 4.0, ma ancora molto c’è da fare”.
Proprio in merito al Piano Transizione 4.0, il potenziamento delle misure disposto con l’ultima Legge di Bilancio ha conferito linearità e coerenza agli interventi, ma ora serve una spinta più incisiva, in grado di dare una forte accelerazione agli investimenti per aiutare le imprese che hanno esigenze di riqualificazione innovativa.
Sul fronte del credito, Vaccarino ha sottolineato che gli interventi attivati sono stati importanti ed efficaci e hanno contribuito a contenere gli effetti negativi generati dalla pandemia sul sistema produttivo del nostro Paese. “Ma alla luce delle persistenti difficoltà – ha proseguito – riteniamo debbano essere prorogate tanto la moratoria, quanto il potenziamento del sistema delle garanzie e servono, da subito, strumenti innovativi atti a favorire la rinegoziazione dei debiti.” È necessario, inoltre, perseguire nella richiesta di maggiori flessibilità del quadro regolamentare comunitario sulla vigilanza del sistema bancario.
Occorre, inoltre, uno sforzo maggiore per coinvolgere a pieno tutti i soggetti che possono mettere in campo competenze utili a facilitare l’accesso al credito alle piccole imprese, a partire dai consorzi fidi, ed in tal senso Vaccarino ha auspicato l’attuazione del provvedimento adottato con il Decreto Liquidità volto a sostenere la patrimonializzazione dei Confidi.
Il presidente CNA ha infine richiamato l’attenzione del viceministro ad una più efficace azione sul tema della patrimonializzazione delle imprese e alla necessità di interventi incisivi, a tutti i livelli, atti a rimuovere ostacoli burocratici che spesso, per le imprese di minori dimensioni, rischiano di essere insormontabili.

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