Ischia: nasce PescAgri Cia Campania

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Non un semplice sportello che possa intercettare i bisogni e le necessità di pescatori e imprenditori del settore ittico, ma un punto di riferimento per le politiche di valorizzazione e crescita di un comparto dal potenziale tutto inespresso. Ad Ischia, nel cuore delle marinerie, la presentazione di PescAgri-Cia Campania con il presidente regionale Alessandro Mastrocinque che annuncia alle 684 unità produttive, censite su base regionale, e alla flotta tonniera più grande d’Italia, la creazione di un nuovo interlocutore, per superare la crisi del comparto esasperata dalla pandemia e tradurre le difficoltà in opportunità.

“A partire dall’industria della trasformazione di tutto il pescato, per cogliere al meglio la sfida lanciata dal Recovery Plan – che guarda alla transizione ecologica come nuova leva della crescita e dello sviluppo per conquistare una fetta importante del mercato ittico – e fino alla costruzione di un Osservatorio socioeconomico della pesca e dell’acquacoltura per il Mezzogiorno” ha aggiunto il presidente di Cia Campania, introducendo i lavori.

Pescagri Cia Campania vuole interpretare il cambiamento e mettere al centro lo sviluppo della filiera, guardando all’industria della trasformazione di tutto il pescato che possa conquistare un ruolo di primo piano nel mercato ittico del Mediterraneo, per includere finalmente giovani e donne e offrire nuove opportunità lavorative. in questo contesto, PescAgri Cia Campania ritiene necessaria l’istituzione di un riferimento scientifico che possa dialogare con gli addetti ai lavori ma soprattutto con il mondo accademico, associazioni, istituti di ricerca e culturali. “Immaginiamo di creare un ponte con il Museo del Mare nato da iniziativa privata, ma anche con le attività di ricerca del Parco Sommerso di Aenaria. Vorremo essere protagonisti anche sugli studi per migliorare tecniche e materiali di pesca, per eliminare i residui non biodegradabili” continua.

Il potenziale delle marinerie campane censite dall’associazione, vanta 684 unità produttive, tra imprese armatrici di imbarcazioni da pesca e imprese dell’acquacoltura iscritte alla Camera di commercio: “Ma ce ne sono tante altre a cui vogliamo offrire supporto -ha precisato Mastrocinque – per consentire un incremento complessivo di produttività e, quindi, di redditività e miglioramento della qualità della vita per centinaia di famiglie che vivono di pesca. Vogliamo valorizzare la piccola pesca costiera, praticata con imbarcazioni di dimensioni ridotte, che registra il più alto numero di addetti e di battelli, e rappresenta circa il 60% del totale delle imbarcazioni italiane. Qui si pesca pregiato e qui in Campania sono custodite le più antiche tradizioni pescherecce locali”.

Pescagri Cia Campania vuole aggregare tutti gli addetti ai lavori e le professionalità che operano nel comparto, per offrire maggiore capacità di contrattazione, ma soprattutto rappresentanza politica. Senza contare la necessità di poter condizionare i processi e risolvere questioni ataviche che affliggono i pescatori. Dalle quote del pescato alle autorizzazioni, dalla necessità di ammodernare mezzi e attrezzi ad un equo riconoscimento reddituale. L’associazione PescAgri Cia Campania sarà in prima linea per assistere le imprese con riferimento alle problematiche di natura fiscale, tributaria, previdenziale e del lavoro. Quindi di accesso al credito e ai finanziamenti regionali, nazionali e comunitari.

“In termini progettuali -ha poi sottolineato Mastrocinque- vogliamo sfruttare lo sviluppo partendo dal ricambio del parco mezzi obsoleto con un ammodernamento complessivo per la salvaguardia ambientale e per garantire la sicurezza sul lavoro, per interpretare la transizione ecologica e rivoluzionare il comparto. Lo sportello, darà la possibilità di affiancare imprese e cooperative per attingere ai fondi europei che saranno erogati con il Feampa. Lo sportello sarà in prima linea per assistere le imprese con riferimento alle problematiche di natura fiscale, tributaria, previdenziale e del lavoro. Quindi di accesso al credito e ai finanziamenti regionali, nazionali e comunitari”.

Particolare attenzione verrà data alle iniziative che coniugano l’offerta turistica con le attività legate alla cultura del mare e della pesca. Sicurezza alimentare, origine del prodotto, tutela della qualità e diffusione e divulgazione delle varietà dei prodotti ittici rappresentano gli obiettivi principali di PescAgri Cia Campania che, che si candida a diventare un punto di riferimento per tutte le realtà marinare della Campania e del Mezzogiorno.

“Oltre a legumi, frutta secca, frutta e verdura fresche, pesce e olio extravergine di oliva, il paradigma della Dieta Mediterranea si arricchisce del pescato -ha ricordato Mastrocinque – Vogliamo rilanciare il valore riconosciuto alla Dieta Mediterranea nel 2010 come patrimonio mondiale dell’umanità e valorizzare l’etichetta del regime alimentare con cui si identifica l’Italia e il Mezzogiorno di nuovo significato. Riteniamo che la Dieta Mediterranea sia un modello di crescita e sviluppo, in grado di occupare una posizione centrale nel Mediterraneo per la costruzione di un grande collettore di economie. Agricoltura, pesca e turismo sostenibile sono al centro delle sfide che ci attendono. Oggi guardiamo con grande interesse a Procida capitale della cultura 2022 – ha, infine, concluso il presidente di Cia Campania- dove saremo protagonisti con numerose iniziative e dove intendiamo fare la nostra parte sulla promozione delle produzioni delle città marinare e la valorizzazione della Dieta Mediterranea”.

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