Piano nazionale di ripresa e resilienza: le proposte dell’Umbria

Ieri la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei ha tenuto una conferenza stampa per parlare delle proposte umbre al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Così ha esordito la numero uno della Giunta umbra: “È stato chiarito alcuni giorni fa dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, il ruolo che avranno le Regioni, così come da noi era stato da tempo richiesto. È previsto che le Regioni non abbiano una quota diretta di fondi nel Pnrr nazionale né un ruolo ufficiale programmatorio, ma vi sono alcune progettualità nazionali e linee guida progettuali nelle quali verranno allocate risorse a cui potranno poi concorrere le Regioni e gli enti locali e sulle quali cercheremo di inserire i nostri progetti. L’obiettivo dell’Umbria – ha detto – è quello, in un quadro di forte crisi economica regionale già pre Covid, accentuata decisamente dalla pandemia, di individuare delle linee organiche di intervento, e non a spot, che traccino la rotta per il rilancio economico dell’intera regione”.

“Per stilare il documento, che contiene 45 progetti organizzati nelle 6 misure previste dal Pnrr europeo – ha sottolineato la Presidente – abbiamo messo in campo una condivisione con i rappresentanti di territori, categorie e numerosi stakeholder, che saranno inoltre nuovamente coinvolti nell’importante fase della messa a terra dei progetti. Lo scopo, come detto, creare un nuovo posizionamento dell’Umbria nel post Covid: una regione verde e poco popolata dove va creato il terreno fertile per vivere, lavorare, investire, fare ricerca e fare impresa, coniugando il tutto con l’alta qualità della vita che la regione offre. Un territorio che sia dunque ancora più attrattivo grazie alle nuove infrastrutture materiali e anche alla nuova frontiera digitale che rimetteranno l’Umbria al centro del Paese. Un’Umbria sempre più protagonista del turismo nazionale ed internazionale di qualità, con positivi effetti sui consumi. Una terra dove i giovani vogliano e possano rimanere, dove le famiglie riescano a crescere e dove le donne realizzino una vera parità di genere anche nel lavoro. In questa visione di futuro il Pnrr ha il ruolo di volano, attraverso l’attuazione dei 45 progetti che prima di tutto dovranno rimettere in moto la fiducia e l’impresa, perché questi sono i veri motori del ritorno allo sviluppo”.

Tesei ha parlato poi della richiesta economica fatta all’esecutivo: “I 3,1 miliardi di euro sono una cifra che nasce dai 69 richiesti dalle Regioni (sugli oltre 200 di plafond Pnrr spettanti all’Italia) di cui il 4,59%, utilizzando il quoziente di ripartizione dei fondi europei, dovrebbero rappresentare la ricaduta umbra”.

I 45 progetti hanno in comune alcune linee: tempi di esecutività, cantierabilità, realizzazione e rendicontabilità entro il 2026; possibilità di inserimento nelle linee guida nazionali diventandone una dimensione attuativa fondamentale; possibilità di partecipare a bandi nazionali previsti nel Pnrr; essere base fondante della programmazione comunitaria 21-27, in una logica di complementarità delle risorse comunitarie e condivisione della programmazione.

Dopo aver fatto “i compiti a casa”, l’Umbria è pronta a iniziare la nuova partita che prevede di proseguire a parlare con il Governo, e poi la progettazione fattiva e la realizzazione dei progetti.

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